Il nuovo stadio promosso e per i tifosi è festa doppia FOTO 1 - FOTO 2

Tante novità al Friuli dopo i lavori che hanno avvicinato campo e giocatori. Ma la lunga fila agli ingressi della curva Sud ha spazientito più di qualcuno

UDINE. Una serata speciale, la prima dell’Udinese al Friuli. E non solo per la vittoria sul Parma (3 a 1). Ma anche perché allo stadio già si intravedono i contorni di quel tempio del calcio voluto da patron Pozzo. Il colpo d’occhio dalla Tribuna non lascia dubbi: sparita la pista da atletica, avvicinato il campo di 11 metri, completate le nuove panchine per le squadre.

Lo spettacolo dei giocatori è lì, a pochi passi. Ma brividi ce ne sono stati anche prima della gara. Lo sguardo rivolto all’insù. Il pensiero al 12 maggio, quando dopo Udinese-Atalanta, la festa fu rinviata da un acquazzone.

Profetico anche il depliant distribuito all’ingresso: «La fortuna è ceca, l’Udinese è friulana». Chiaro riferimento all’eliminazione europea contro lo Slovan Liberec. Ma il tempo, più forte della malasorte, ha retto. E festa è stata.

Code alle Sud. Per più di qualcuno, però, i brindisi sono cominciati in ritardo. Una lunga fila si è creata negli ingressi della curva Sud, da quest’anno regno dei tifosi che erano per di più abbonati alla Nord (ora chiusa per i lavori).

«C’era una sola zona di filtraggio aperta prima dei tornelli - dice un tifoso -. Si è creata una fila di centinaia di persone e non tutti siamo entrati in tempo per il fischio d’inizio». Gli fanno eco altri supporter. «C’erano solo due tornelli funzionanti nella zona - osservano -, è stato difficilissimo accedere allo stadio». Ma dopo i primi dieci-venti minuti della gara, anche la curva Sud sembrava al completo.

Il pre-gara. Non sono mancate le novità nell’esordio al Friuli. Oltre all’avvicinamento del manto di gioco alla Tribuna - e al conseguente aumento della distanza dai Distinti -, anche la presentazione delle formazioni direttamente da bordo campo.

Con lo speaker di sempre, Nicola Piovano, e la prima apparizione della “madrina” bianconera delle gare casalinghe: Sarah Castellana, in arrivo da Sportitalia. Ma la sorpresa più grande è quella degli abbonati che pian piano hanno affollato la Tribuna. «La vista adesso è incredibile», commenta Susanna Pezzetta, di Codroipo, che dice di vivere da 13 anni a “pane e Udinese”.

Soddisfatto anche Enio Feruglio, in tasca la tessera d’abbonamento che rinnova da 25 anni. «Il manto di gioco sembra perfetto - dice - e chissà come sarà lo stadio a lavori ultimati!». Emozioni anche nei Distinti, specie nel lato più vicino alla Nord, colorata di bianconero dagli ultras.

E poi tutti a cantare “Alè Udin”, l’inno di inizio gara di Dario Zampa. Anche se la bassa qualità dell’audio degli altoparlanti ha fatto mugugnare qualche spettatore.

La società. «Abbiamo avuto l’agibilità del campo solo pochi giorni fa e siamo stati costretti a organizzare tutto in poco tempo», tiene a ricordare il direttore amministrativo dell’Udinese, Alberto Rigotto. Che però, nel pre-partita, si era detto contento di quanto fatto.

«Continueremo a rendere le gare interne qualcosa di più di una partita - aveva promesso -, un evento di intrattenimento dove tutti possano vivere lo stadio, nonostante i lavori». E l’immaginazione è già rivolta al Friuli che sarà.

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