Il Papa nomina Sandrin commendatore dell’ordine di San Gregorio Magno
E’ un onore che spetta a pochi quello di ricevere la nomina a commendatore dell’ordine di San Gregorio Magno, massima onorificenza che il Papa conferisce ai rappresentanti del mondo laico. In questa stretta cerchia di persone, da ieri, è entrato il pordenonese Sandro Sandrin, editore di Euro 92 e promotore in città della rassegna della Libreria editrice vaticana. Sandrin ha ricevuto il prestigioso riconoscimento dalle mani di monsignor Giuseppe Scotti, delegato dalla Santa Sede e presidente del cda della Libreria vaticana.
La cerimonia si è svolta in Curia, alla presenza del vescovo della diocesi di Concordia-Pordenone Giuseppe Pellegrini, del direttore della Lev don Giuseppe Costa, del direttore editoriale padre Edmondo Caruana, nonché di don Giuseppe Merola della redazione. «Il titolo di commendatore dell’ordine di San Gregorio Magno – ha spiegato monsignor Scotti – rappresenta il legame che una persona ha con il Papa, un legame che è detto con la vita, non con le parole. E’ il “grazie” di Papa Bergoglio non soltanto a Sandrin, ma a tutta la Chiesa locale». L’iniziativa del riconoscimento, conferito ai laici benemeriti della Chiesa e delle opere cattoliche, è nata all’interno della Lev, ma la decisione finale è spettata al Pontefice.
«Sono commosso – le parole pronunciate da Sandrin mentre riceveva il collare con la croce, simbolo dell’appartenenza all’ordine –. Con la Libreria vaticana abbiamo intrapreso un cammino che riproporremo anche quest’anno, per la nona volta, con l’intenzione di diffondere un messaggio molto laicale, di rispetto per le istituzioni sia religiose sia nazionali».
Tra i tanti ospiti che arriveranno in occasione della rassegna (in calendario dal 24 al 29 ottobre, con un’anteprima il 17 dedicata a Expo e alla Fao), l’ex ministro della Giustizia Giovanni Maria Flick, il fondatore di Libera e del Gruppo Abele don Luigi Ciotti, il segretario generale della Cisl Annamaria Furlan, don Gino Rigoldi della Comunità nuova di Milano e, nella giornata conclusiva, il presidente del Consiglio pontificio della cultura monsignor Gianfranco Ravasi.
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