Il Papa riabbraccia i friulani che salvò

L’incontro in Brasile, al santuario di Aparecida, grazie all’imprenditore William Bertoia. Il saluto davanti alle telecanere

RIVIGNANO. Un abbraccio lungo ed emozionante, che ha interrotto l’altro giorno per qualche minuto il programma della visita papale al santuario Nossa Senhora da Conceiçao Aparecida di San Paolo, in Brasile, dove papa Francesco è in questi giorni per la Giornata mondiale della gioventù.

All’altro capo del mondo papa Bergoglio ha infatti riconosciuto con sorpresa tra la folla i coniugi sanvitesi Giovanni e Anna, che, quando era ancora “semplice” sacerdote a Buenos Aires, unì in matrimonio e riuscì a far fuggire dalla dittatura militare.

A rendere possibile l’incontro William e Rosanna Bertoia, mosaicisti di Arzene che con la loro Friul mosaic, la quale ha sede a San Martino al Tagliamento, stanno lavorando in quello che è il più grande santuario mariano del mondo.

Una vicenda straordinaria, tra Sudamerica e Friuli. Quando dopo l’elezione il nuovo papa era stato accusato di silenzio durante la dittatura, i due coniugi avevano deciso di raccontare la loro storia al giornalista Enri Lisetto del Messaggero Veneto. Il matrimonio nel 1975 e i contatti sempre vivi con l’allora superiore dei gesuiti, il quale nell’ottobre del 1976 si prodigò per salvare Giovanni dai militari che lo avevano sequestrato, tra le torture, per 18 giorni a causa del suo volontariato nella “chiesa dei poveri”.

Bergoglio riuscì a farlo rilasciare e operò per fare partire i due coniugi per il Friuli, terra d’origine di Giovanni. A fine 1977 passò pure a trovarli a San Vito. Poi, caduta la dittatura, anche Giovanni e Anna tornarono a Buenos Aires dove l’amico sacerdote che li aveva sposati nel frattempo era diventato cardinale.

Dopo l’elezione al soglio di Pietro c’è stato uno scambio epistolare anche tramite il vescovo di Concordia-Pordenone monsignor Giuseppe Pellegrini: il papa, che si ricordava degli amici friulani, di certo non si aspettava però di rivederli a San Paolo.

Qui entrano in scena i Bertoia, affidatari dei lavori della grande cupola del santuario: oltre 2 mila metri quadri di tessere. In questi giorni, insieme alla figlia Tiziana e al marito di lei Daniele, avevano in programma una prova sui collanti, in vista dell’invio da San Martino al Brasile del primo quarto del mosaico in autunno. «Data la visita di Francesco – ha raccontato l’altra figlia Barbara, rimasta in Italia – hanno deciso di portare gli amici sanvitesi. Grazie al vescovo locale hanno avuto la possibilità di partecipare alla messa da un posto molto vicino all’altare: li abbiamo visti anche su Sat 2000 nelle riprese del Centro televisivo vaticano».

Ma le emozioni più forti sono state anche in coda alla diretta, quando si è visto il papa riconoscere di colpo i due sanvitesi tra la folla e avvicinarsi a loro per abbracciarli. Immagini che hanno fatto il giro del mondo, con Giovanni che sorride e parla all’amico, il papa che scuote gentilmente la testa – come per dire: «Non ci credo» – e Anna che a un certo punto indica col dito proprio la cupola mostrandola a Bergoglio.

«Ha spiegato al santo padre come mai erano lì – ha concluso Barbara –: adesso li aspettiamo al rientro per farci raccontare dalla loro viva voce le emozioni di quei momenti».

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