Il Papa rivela: ero in Friuli nei giorni del terremoto
«Papa Francesco conosce bene il Friuli e si ricorda del tragico sisma del 1976 perché tra maggio e settembre di quell'anno era ospite di un amico nel Pordenonese. Il Papa ha ancora bene in mente il letto che tremava dopo le scosse continue...». Questo dettaglio inedito riguardante la vita di Jorge Mario Bergoglio è stato raccontato dall’arcivescovo di Udine, Andrea Bruno Mazzocato, a Radio Spazio 103 e al settimanale “La Vita Cattolica”, durante un’intervista in diretta da Roma dove ieri ha incontrato personalmente il Pontefice nell'ambito della “visita ad limina” riservata ai vescovi del Noerd Est.
«Dal Papa – ha spiegato ancora monsignor Mazzocato – abbiamo ricevuto un forte riferimento alla collegialità episcopale, ma anche un segnale di attenzione alla vocazione alla vita sacerdotale e un messaggio di entusiasmo e fiducia per i giovani».
Nel corso dell’incontro avvenuto ieri in Vaticano si è parlato anche del tema del lavoro, soprattutto alla luce della crisi economica che duramente sta colpendo anche il Nord Est. Da segnalare ancora che l’arcivescovo di Udine alloggia in questi giorni nell’abitazione di Papa Francesco, a casa Santa Marta. Narrando le sue impressioni su questa visita, Mazzocato ha aggiunto: «Papa Francesco è arrivato come una ventata di speranza, ma anche traducendo in maniera immediata i grandi messaggi evangelici. Questo ha toccato la gente in maniera, direi, straordinaria, mostrando una Chiesa che ha una riserva interiore di spiritualità che le permette di rinnovarsi continuamente. Quindi, preghiamo lo Spirito Santo che questo nostro Papa continui sulla linea con cui ha iniziato».
L'incontro con Francesco, ha raccontato Mazzocato, è andato «molto bene per il clima immediatamente fraterno che il Santo Padre ha creato. Mi pare - ha aggiunto l’arcivescovo - che il desiderio di collegialità lo stia traducendo nel modo immediato e fraterno con cui dialoga con noi vescovi. È stato un dialogo molto reciproco, ascoltato. Ha sottolineato il tema delle vocazioni, delle vocazioni di vita consacrata, femminile e maschile. Quindi, di conseguenza, la necessità di dare un messaggio forte ai giovani, di entusiasmo e di desiderio di scelte grandi di vita. Su questo lo abbiamo immediatamente incoraggiato, perché è un punto delicato che sentiamo tutti».
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