Il Pd: «Con Tondo nessun risultato»
UDINE. Renzo Tondo non risparmia critiche alla neopresidente Debora Serracchiani. Nell’intervista pubblicata ieri dal Messaggero Veneto, l’ex presidente di centrodestra ha usato toni forti nei confronti della sfidante che l’ha battuto nella corsa per la presidenza della Regione Fvg. Dai rapporti con Roma ai costi della politica, dalla lista civica alla Terza corsia dell’A4: questi alcuni temi toccati dall’ex presidente Tondo.
Serracchiani non parla. Ma è il partito a prendere le sue difese. «Le dichiarazioni di Tondo mi ricordano quelle del vecchio Saragat che quando perdeva le elezioni parlava del “destino cinico e baro”; da uno con l’esperienza di Tondo che ha avuto mani libere fino a farsi una sua lista elettorale che ha concorso alle elezioni con il Pdl, ci si aspettava un intervento con meno scuse che forse avrebbe aiutato lo stesso suo partito nella riflessione che sta facendo su impulso del capogruppo Colautti», sono le parole del segretario regionale dei democratici Renzo Travanut.
La campagna elettorale
«Dopo una campagna elettorale in cui si è dato per vincitore e ha rifiutato molti confronti con i suoi concorrenti, ora si arrampica sugli specchi per giustificare una sconfitta che è in gran parte sua. Come si fa a perdere le elezioni con il centrosinistra che due mesi prima aveva perso le elezioni nazionali, che tutti davano per vinte, e quando – il giorno prima delle eleziomi regionali – in Parlamento era stato fatto fuori Romano Prodi, il padre fondatore del Pd, in corsa per la presidenza della Repubblica?», è quanto sostiene Travanut.
I costi della politica
Il segretario del Pd ribatte alle accuse rivolte dall’ex governatore in merito ai tagli dei costi della politica. «Serracchiani ha ridotto le spese, a partire dal fondo riservato a cui lei ha rinunciato e Tondo no. Ha ridotto le spese come sistema di costi generali, non ultimo la riduzione dei compensi per i dirigenti. E non siamo che all’inizio perché vogliamo ridurre ulteriormente il costo dell’apparato regionale», chiarisce Travanut.
Il dialogo con Roma
Non è mancato, nelle parole di Tondo, un riferimento ai rapporti tra la Regione Fvg e il governo nazionale. E anche su questo Travanut spiega che «non è accettabile il discorso di Tondo su Roma, dopo i disastri combinati con il governo amico di Berlusconi, a cui ha regalato 370 milioni di euro dei soldi dei contribuenti friulani fino al 2033 senza nulla in cambio. Oltre alla superbia – continua Travanut – di fare “di bessôi” la Terza corsia e l’aver isolato la Regione dal contesto nazionale ed europeo per pagare un prezzo per l’alleanza con la Lega». Secondo il numero uno dei democratici in Fvg «Serracchiani ha il grande merito, che dovrebbe essere riconosciuto da tutti, di aver riaperto un dialogo con Roma e aver fatto capire al governo nazionale che fare i “nostri” interessi nel campo delle infrastrutture significa fare gli interessi nazionali. Tondo a questo aveva rinunciato. E non stiamo parlando di questioni di principio, ma stiamo commentando risultati e risorse concrete che stanno già arrivando in Regione».
Due anni persi
Durante gli anni del governo Berlusconi, secondo Travanut, si è anche perso tempo e Tondo non è riuscito a portare a casa i risultati che aveva annunciato: «Segnalo i due anni che si sono persi sul lavoro e sulle imprese quando, per seguire Berlusconi, si è negato l’esistenza della crisi economica anche in questa regione come avveniva a livello nazionale intervenendo poi tardivamente sulla cassa integrazione in deroga, provvedimento sicuramente importante, ma non facendo nulla sulle politiche attive per mantenere aperte le imprese del nostro territorio», conclude il segretario regionale del Pd.
L’ex capogruppo Moretton
Dopo mesi di silenzio anche l’ex capogruppo del Pd in consiglio regionale, Gianfranco Moretton, ritiene «davvero incredibile l’argomentare di Tondo per giustificare la sconfitta elettorale. Più semplice per lui sarebbe ammettere – dice Moretton – che non ha azzeccato alcunché nella sua azione di governo, i cui risultati sono stati fortemente deludenti per la mancanza di una progettualità seria e reale quanto per la evidente sua superficialità nell’affrontare i problemi della regione.
Forse si è dimenticato delle tante, troppe leggi approvate dal Consiglio regionale che il governo nazionale ha impugnato di fronte alla Corte Costituzionale? Oppure si è scordato del grave danno finanziario che ha provocato alla Regione per aver firmato il patto scellerato Tondo-Tremonti sul federalismo fiscale che è valso un esborso di ben 370 milioni di euro annui per la Regione? E che dire della confusa azione sulla vicenda del Mediocredito del FVG che prima voleva vendere per poi invece repentinamente cambiare idea?».
«Il colmo dei colmi, però, è un Tondo che accusa l’opposizione di essere stata velenosa sulla questione della Terza corsia rispetto la sua ostinatezza nel voler fare “di bessôi”.
Anche in questo caso Tondo dimostra di non aver proprio capito nulla nonostante la situazione finanziaria dell’A4 sia al palo per mancanza di soldi», conclude Moretton.
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