Il poligono da un milione mai utilizzato da sette anni

La struttura è stata inaugurata da Illy nel 2007: da allora non ha mai funzionato Manca l’insonorizzazione, chiesti altri soldi alla Regione per metterla a norma
Di Giulia Sacchi

VAJONT. Oltre un milione di euro di investimenti per un poligono che ha chiuso i battenti poco dopo essere stato inaugurato e non può essere utilizzato perché non adeguatamente insonorizzato.

Stiamo parlando del poligono di Vajont, inaugurato il 26 ottobre 2007 dall’allora presidente della Regione, Riccardo Illy, e dall’ex sindaco Felice Manarin. Uno spazio adagiato nelle vicinanze del greto del Cellina, come si legge sulla pagina web dedicata al sito, nell’area sportiva del paese e che dispone di linee di tiro per carabina (200 metri) e pistola (20 metri). Oggi la struttura è una cattedrale nel deserto, come ha messo in evidenza il primo cittadino Lavinia Corona, e per il momento non ci sono soldi per metterci mano.

Il Comune, da solo, non può accollarsi oneri così elevati per consentirne l’adeguamento: in base a una stima di massima, si parla di centinaia di migliaia di euro per poterlo riaprire. Ecco quindi che il municipio ha interessato l’amministrazione regionale. Si attendono novità da quest’ultima, in particolare dall’assessore allo sport Gianni Torrenti, in quanto materia di sua competenza.

A segnalare la situazione è stato un lettore, che ha inoltrato una mail corredata da alcune foto della struttura. «Anche la provincia di Pordenone non è esente da casi di spreco di denaro pubblico: si pensi alla magnifica struttura del poligono ubicato a Vajont – ha scritto nel messaggio di posta elettronica –. Inaugurato il 26 ottobre 2007 dal governatore Illy e dal sindaco Manarin, in compagnia di tutta la giunta, sarebbe dovuto diventare un riferimento a livello interregionale. Un risultato che si sarebbe potuto ottenere, se non fosse che attualmente il fabbricato risulta chiuso e abbandonato da anni».

«Gli appassionati dello sport del tiro a segno nella lunga distanza (parliamo di 200-300 metri) e delle gare che si possono fare all’interno di questo spazio devono spostarsi per gli allenamenti e per le competizioni, quando invece potrebbero avere un poligono nuovo a pochi passi da casa - ha proseguito nella mail –. È vero che esiste una struttura con la stessa funzione a Pordenone, ma è comunque più vecchia rispetto a quella vajontina. Vorrei quindi sensibilizzare l’opinione pubblica su questo spreco e mobilitare gli appassionati di tiro delle province di Pordenone, Treviso, Venezia, Udine e Belluno. Cerchiamo di fare il possibile per riaprire il poligono di Vajont».

Un’opinione condivisa anche dai residenti: lo spreco di risorse è sotto gli occhi di tutti. Se si pensa poi che il problema risulta essere quello dell’insonorizzazione, requisito fondamentale per uno spazio in cui si spara, è evidente che il caso lascia ancora più perplessi. L’amministrazione Corona, comunque, subito dopo l’insediamento si è presa in carico il problema e sta cercando di individuare una soluzione. Tra l'altro, fare riaprire le porte al poligono può portare benefici anche in termini di sviluppo turistico del territorio, considerato che queste strutture, soprattutto se di ultima generazione, attirano sportivi pure da fuori dei confini regionali. All’interno potrebbero essere organizzate competizioni sportive di livello e di richiamo internazionale. L’auspicio di amministratori, residenti e sportivi è che si registri una svolta positiva.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Messaggero Veneto