«Il poligono? Pochi incidenti» Ma è polemica
vivaro
«Giù le mani dal poligono militare del Cellina-Meduna», il più grande del nord d’Italia, come ha precisato il sindaco di Vivaro Mauro Candido: il circolo Fratelli d’Italia Valli e Dolomiti friulane ha messo in evidenza l’importanza del sito, dopo che si sono accesi i timori rispetto alle possibili conseguenze sull’operatività dello spazio addestrativo, in seguito all’incidente verificatosi mercoledì sera, quando un mezzo blindato dell’esercito ha sbagliato mira nel corso di un’esercitazione di tiro e ha centrato un allevamento di galline.
«Riconoscendo che un incidente come questo non doveva accadere – ha affermato il gruppo –, vogliamo ricordare che, in sessant’anni di esercizio e con tutte le attività di addestramento svolte dalle forze armate italiane e straniere all’interno del poligono Cellina-Meduna, possiamo contare sulle dita di una mano gli incidenti. Dobbiamo ricordare, invece, che i poligoni del territorio pordenonese sono indispensabili per tutte le attività dei diversi reparti militari presenti in regione, che in caso di chiusura delle aree di addestramento verrebbero trasferiti altrove, con il conseguente impoverimento del tessuto sociale ed economico dei vari paesi in cui oggi risiedono i soldati con le proprie famiglie».
«Pertanto, come circolo Fratelli d’Italia Valli e Dolomiti friulane, nell’attesa di conoscere con chiarezza le cause dell’incidente verificatosi nella serata di mercoledì scorso – ha concluso il gruppo –, ribadiamo la necessità che i poligoni rimangano attivi per permettere l’addestramento dei nostri soldati e delle forze armate alleate».
Le attività che vengono svolte all’interno del poligono, come ha fatto sapere il sindaco Candido, interessano un periodo di un centinaio di giorni l’anno e le esercitazioni sono di tipo pesante. «Il disagio arrecato ai residenti non si può ricondurre a questo singolo episodio, ma è un disagio che riguarda tutto l’anno – ha messo in evidenza il sindaco –. Vibrazioni e rumori portano danni alle abitazioni, in particolare alle coperture, e non vi è alcun tipo di indennizzo per i privati cittadini, che mettono mano ai danneggiamenti di tasca propria».
La questione è sbarcata anche in parlamento: il senatore Franco Dal Mas (Forza Italia) ha sottoposto il caso al ministero affinché sia fatta chiarezza sulle cause che hanno portato all’incidente. Candido ha ricordato che «è stata messa gravemente a rischio la salvaguardia della pubblica incolumità e, se non fosse stato per la presenza dei tre capannoni dell’azienda agricola insediata, che hanno attutito il colpo, probabilmente il proiettile sarebbe arrivato alle adiacenti abitazioni di Vivaro».—
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