Il prete in divisa: «Subii violenze, mi salvò la fede»

La storia del cappellano John Tillery, uno dei quattro cappellani militari della base Usaf di Aviano 

AVIANO. Nonostante la laurea e il master conseguiti possano far pensare a lui come a una persona dalla vita lineare e facile, la storia del cappellano John Tillery, uno dei quattro cappellani militari attualmente presenti presso il 31° Fighter Wing in Base ad Aviano, è esattamente il contrario.

Cresciuto faticosamente da una giovane mamma, non ha avuto un’infanzia facile e ha spesso subito le violenze dei vari compagni della donna. «Sono stato legato, picchiato, bruciato dalle sigarette. Ricordo che l’unico luogo della casa in cui trovavo rifugio era il grande cesto della biancheria sporca in lavanderia. Quello rappresentava per me il posto più sicuro della casa» racconta.

Con una situazione familiare così caotica e a causa dei continui traslochi, Tillery arriva in terza elementare senza sapere ancora leggere e conoscendo a malapena l’alfabeto. Ma è proprio in terza elementare che John conosce la sua insegnante, un adulto diverso da quelli conosciuti fino ad allora, che gli insegna a leggere ma soprattutto ad avere fiducia in se stesso.

«Nessuno mi aveva mai detto “bravo”. Nessuno mi aveva mai detto “Riprovaci, ce la puoi fare”. Non conoscevo quelle parole». Con l’aiuto della sua insegnante impara a leggere e presto trova un nascondiglio ben più sicuro e confortevole del cesto della biancheria.

«La più grande scoperta fu capire che leggendo potevo andare ovunque, in Grecia, a Roma, nello spazio... E ognuno di questi luoghi era un luogo sicuro perchè nella mia mente. La lettura mi portava in un luogo dove tutto è giusto, tutto funziona, tutto è a posto».

A 17 anni Tillery decide di arruolarsi. «Volevo andare in Vietnam, convinto che nulla potesse essere peggiore di quello che avevo passato. Non credevo in Dio, non avevo alcun motivo per farlo, nè tantomeno nei suoi ministri. Ma quando un mio commilitone morì cercai conforto proprio in un cappellano. Cominciai a leggere le Bibbia e mi accorsi che la Bibbia ti entra dentro, diventa la tua guida e fare la cosa giusta diventa lo scopo della tua vita. E cosi la mia missione è diventata prendermi cura degli avieri; il mio obiettivo principale è offrire un posto sicuro a tutti - un po’ come la cesta della biancheria della mia infanzia – specialmente a coloro che cercano una guida o un riferimento o un sostegno. Mi impegno a fondo nel fare questo, perchè so cosa significa avere bisogno di una guida e quanto sia importante nella vita trovare una persona che ti dice “Ce la puoi fare”».

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