Il primo voto dei millennials tra dubbi e incertezze: "La politica? Distante da noi"

Molti hanno deciso all’ultimo momento consultando i siti internet e i social. Al primo posto scuola e lavoro: basta con i vecchi slogan, è ora di cambiare
20090606-FIRENZE-POL- ELEZIONI: POCA GENTE IN SEGGI PER EUROPEE E AMMINISTRATIVE. Preparazione delle schede elettorali in un seggio a Firenze oggi 6 giugno 2009. Poca gente ai seggi dopo l'apertura in Sicilia dove si vota per le Europee e in 38 comuni anche per il rinnovo di sindaci e consigli. Il caldo e la giornata di sole invitano più alle spiagge che alla cabina elettorale almeno per ora...ANSA/MAURIZIO DEGL' INNOCENTI/DC
20090606-FIRENZE-POL- ELEZIONI: POCA GENTE IN SEGGI PER EUROPEE E AMMINISTRATIVE. Preparazione delle schede elettorali in un seggio a Firenze oggi 6 giugno 2009. Poca gente ai seggi dopo l'apertura in Sicilia dove si vota per le Europee e in 38 comuni anche per il rinnovo di sindaci e consigli. Il caldo e la giornata di sole invitano più alle spiagge che alla cabina elettorale almeno per ora...ANSA/MAURIZIO DEGL' INNOCENTI/DC

UDINE. Arrivano al seggio con la scheda elettorale in mano. Emozionati, ma non troppo. Certo, consapevoli della responsabilità che hanno. La prima votazione, la prima volta che si recano alle urne. E quella sensazione, da questo momento, di essere un po’ più adulti e meno ragazzi.

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Matteo da Palazzolo

Sono le 15.30. E ai seggi della scuola media di Palazzolo dello Stella arriva Matteo D’Altilia, 18 anni compiuti il primo gennaio, studente all’Enaip Fvg di Pasian di Prato. Ti senti pronto? gli chiediamo. Sorride. «Abbastanza dai – dice –. Mi sono informato su internet, ho visto qualche video dei candidati, ho letto che cosa proponevano e diciamo che non avevo ancora le idee molto chiare fino all’ultimo, comunque alla fine ho deciso chi votare». Al suo seggio, non c’è fila a quell’ora.



Entra e in pochi minuti vota. Dice che con i suoi amici non parla molto di politica, «abbiamo altre priorità noi giovani, la scuola e il lavoro innanzitutto». «La politica con tutti i suoi leader di partito – aggiunge – per noi è ancora qualcosa di distante». Lo zio, Franco D’Altilia, è il sindaco del Comune. «Ci siamo visti in questi giorni ma non abbiamo parlato di politica» ammette Matteo. «Comunque questo per me è stato il primo voto e di certo non lo dimenticherò» aggiunge prima di salutarci.

LE ANALISI DEL VOTO


Sara da Marano

Sara Formentin arriva alla scuola elementare di Marano Lagunare insieme alla mamma Cristina, alla zia Elisabetta e a un’amica. Dice di essere stata per molto tempo indecisa «ma poi alla fine ho votato chi ha espresso delle idee in cui più mi riconosco anche se la politica resta un mondo ancora lontano da noi». Dopo il liceo Marco Belli di Portogruaro vorrebbe studiare all’Università Lingue e Letteratura orientali. «Ecco mi piacerebbe che il futuro presidente del Consiglio – spiega – pensasse di più a noi giovani soprattutto per quanto riguarda il lavoro». La mamma la guarda con orgoglio. «Questo è un momento molto importante della sua vita anche perché andare a votare è un diritto fondamentale per contribuire a migliorare questo Paese – afferma –, è la sua prima votazione che di certo non potrà dimenticare».

Diciottenni alla prova del voto: ecco cosa si aspettano dal nuovo anno


Accanto a Sara c’è una sua amica, anche lei diciottenne. Ne hanno parlato a scuola della nuova legge elettorale. E poi «ci siamo informati sui siti web, sui social e guardando la tv». Se ne vanno confrontandosi ancora sul voto. Mamma e figlia, insieme.
 

PER SAPERNE DI PIU':

Gaia da Udine

Loro, i neo diciottenni tra speranze e paure, tra progetti e sogni. Loro, dal 4 marzo più “grandi”. Come Gaia Riabiz che ha votato nella scuola Silvio Pellico a Udine. «Sì, è una responsabilità non da poco» affermano. Non nascondono di essere stati indecisi fino all’ultimo, lo dicono con schiettezza di avere avuto delle perplessità, di non sentirsi rappresentati fino in fondo dai leader di partito e dai vecchi slogan che hanno riempito questa campagna elettorale.
 

Udine 04 Marzo 2018 elezioni Agenzia Petrussi foto Massimo Turco
Udine 04 Marzo 2018 elezioni Agenzia Petrussi foto Massimo Turco


Ci vogliono credere però in questo voto, vogliono credere nel loro Paese. Per questo sono tornati qui, in quelle scuole frequentate da bambini ma con la scheda elettorale in mano pronta per essere timbrata per la prima volta. «Sì, è vero, fa uno strano effetto – affermano sorridendo –, ma questa è una tappa importante della nostra vita». C’è chi è andato da solo ai seggi, chi con i genitori. Tra dubbi e incertezze. Eppure pronti a fare una scelta. Certo, il pensiero ora corre alla scuola, all’Università, al lavoro. C’è un futuro da progettare. In questa Italia che amano e che, no, almeno a loro dire, non vogliono affatto lasciare.

 

Il primo voto oppure il viaggio di istruzione a Berlino? Giulia Ortolan, 18 anni il 28 febbraio, era al bivio tra dovere e piacere. «Berlino può attendere – Giulia ha votato a Vigonovo alle 14. 30 –. La mia classe con due insegnanti ha rinunciato a votare: io ho rinunciato alla gita». 
 
Il viaggio in Germania, organizzato da mesi dall’isis Marchesini di Sacile, non si poteva spostare. «Al primo voto di maggiorenne non rinuncio – ha spiegato Giulia –. L’appuntamento con la scheda elettorale mi riempie di emozioni positive: mi sento italiana. L’election day ha un valore forte». Giulia è una dei millenials: circa 2 mila 500 quelli nati alla svolta del secolo, nel Friuli occidentale. 
 
 
«La politica non viene dopo – ha le idee chiare la matricola delle elezioni –. Mi sono orientata per l’appuntamento al voto il 4 marzo: con la mia famiglia, gli amici e quelli impegnati come me sui banchetti di informazione. Voterò il partito che ha nel programma elettorale un piano importante per l’occupazione dei giovani e una visione economica per il rientro degli imprenditori in fuga. Il mio voto vale per il futuro e lo dico chiaramente: credo ai programmi del centrodestra». 
 
Bocciato a Vigonovo di Fontanafredda il partito del “non voto” dei diciottenni: non c’è dubbio. «Voglio votare per dare il mio contributo all’Italia anche se sono parole grosse – ha continuato sotto lo sguardo di Kevin, il fratello maggiore –. Il mio voto alla Camera ha un peso specifico: quello di un valore per il mio Paese». 
 
I giovani e la politica: «Le elezioni non sono affar nostro, il linguaggio è troppo difficile da decifrare»
Lo scrutinio della schede per l'elezione del sindaco di Milano oggi 30 maggio 2011, presso il seggio di via della Spiga..MATTEO BAZZI / ANSA

 
I diciottenni sono una variabile sullo scacchiere elettorale: la pattuglia dei debuttanti, il 4 marzo e il 29 aprile quando l’appello alle urne sarà quello della Regione, fa la differenza. «Nel 2013 il voto degli under 25 alla Camera ha contribuito a spostare il risultato – ha ricordato Giulia –. L’astensionismo non fa parte di me. Sono abituata a dare un contributo nei gruppi giovanili a Pordenone e Sacile: sono un’attivista della Gioventù nazionale. In famiglia mi hanno sempre insegnato a dare un contributo alla comunità». 
 
Ma chi lo ha detto che i millenials sono disaffezionati alla politica? «Chiedo alla politica di rimettere al centro i giovani – è la speranza di Giulia –. La priorità deve essere quella di dare un futuro a tutti: ai giovani e all’imprenditoria». La maggiorenne non ha dubbi. «Il futuro è una bella sfida – ha aggiunto – e non mi tiro indietro». 
 
Un futuro tutto da inventare con il sorriso di Giulia: quello al presidente di seggio Riccardo Antolloni mentre consegna la scheda.
 

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