Il pronto soccorso aprirà dopo Bibione fioccano le proteste

LATISANA. Una stagione “sempre più corta”. Non quella estiva, ma quella del pronto soccorso della città. Inevitabile fare un confronto con il servizio offerto dalla località “sorella” Bibione dove è stato aperto il 25 aprile. A Lignano si dovrà attendere il 22 maggio, fino al week end della Pentecoste. I turisti non mancano e ne arriveranno, soprattutto di stranieri, anche in occasione della festività dell’Ascensione, il 14 maggio.
E loro saranno “costretti” a subire un «disservizio» come viene bollato dall’opposizione del centro destra. Va giù duro il Carroccio. «Piano piano ci stanno accorciando la stagione del pronto soccorso – afferma il consigliere Alessio Codromaz della Lega Nord- offrendo un servizio discontinuo ai primi turisti che già arrivano nella nostra località senza dimenticare i grandi eventi di tipo sportivo che ospitiamo. Questo dimostra una mancanza di autorevolezza da parte del sindaco Luca Fanotto nei confronti della Regione che ha provveduto solo a effettuare tagli sulla sanità e dell’azienda per l’assistenza sanitaria. Questo purtroppo è il risultato con un servizio ridotto e a singhiozzo. A rimetterci è l’immagine della stessa città».
Dal canto il suo, il primo cittadino Luca Fanotto ribadisce di aver ricevuto dall’azienda tutte le rassicurazioni in merito all’apertura del pronto soccorso in occasione dei fine settimana di maggior afflusso di turisti prima della apertura h 24 nei mesi di luglio e di agosto. La struttura nel parco San Giovanni Bosco sarà operativa fino al 6 settembre, chiusura che anticipa di almeno tre settimane quella di Bibione, prevista il 30. Paragone inevitabile tra le due località dirette “concorrenti” capaci però di avviare delle sinergie.
La scorsa estate la chiusura alla fine della prima settimana di settembre della struttura aveva alimentato non poche proteste da parte dei turisti. Il fatto di non potere disporre nella città scelta per trascorre alcuni giorni di vacanza del pronto soccorso aperto per molti di loro rappresentava un disservizio. Certo bisogna far fronte ai tagli e a una inevitabile razionalizzazione delle risorse. Fatta con dati alla mano del numero degli utenti. È vero però che, come è stato sottolineato in un convegno svoltosi alla Terrazza a mare, a metà di aprile, non c’è turismo senza la possibilità di usufruire di un’eccellente assistenza sanitaria. È il turista a richiederlo, è stato sottolineato da più parti. A esigere che la sua vacanza sia “sicura”. Lo sanno bene a Lignano. E sanno bene che le proteste non mancheranno.
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