Il prosciuttificio Brendolan in liquidazione volontaria
SAN DANIELE. Da ieri Brendolan prosciutti spa è ufficialmente in liquidazione volontaria. A deciderlo è stata l’assemblea dei soci ratificando la proposta del cda di estinzione della società che saranno tre commissari, tra i quali figura l’ex presidente Carra, a dover portare a termine. Anzitutto procedendo con la vendita dei prosciutti già stagionati presenti nei magazzini dell’azienda, che lo scorso lunedì il tribunale di Udine ha sbloccato dal pegno rotativo con le banche consentendo così l’immissione sul mercato dei prodotti.
«Si parla di circa 12 milioni di valore (sui complessivi 39 milioni del magazzino), che ora potranno essere immessi sul mercato previo accordo con il consorzio del prosciutto di San Daniele, il quale ogni 15 giorni provvederà a definire il prezzo dei prosciutti, così da evitare vendite sottocosto e potenziali contraccolpi per il comparto», ha fatto sapere ieri Fabrizio Morocutti, segretario di Flai Cgil Udine, a margine dell’esame congiunto ospitato in Confindustria Udine.
In casa dell’associazione industriali, sindacato e impresa hanno siglato un accordo per 12 mesi di Cigs per cessazione d’attività, più ulteriori dodici in caso di rioccupazione del 30% degli occupati entro il primo anno. Ne beneficeranno, a rotazione, tutti e 114 i dipendenti del gruppo che oltre a San Daniele vanta siti produttivi a Meledo di Sarego (Vi) e Carpegna (Pu).
La rotazione sarà utilizzata, fino all’esaurimento delle scorte di magazzino, per consentire il completamento di alcune lavorazioni, tra cui stagionatura, stuccatura e disosso tra le altre. «Permetterà – rileva Morocutti – di garantire un minimo di reddito ai lavoratori che dovranno attendere di certo alcuni mesi perché l’Inps eroghi le spettanze». I dettagli dell’accordo di ieri, che sarà ratificato lunedì in sede ministeriale, saranno illustrati ai lavoratori mercoledì in assemblea.
«In quell’occasione verificheremo le intenzioni dei commissari che si sono dati tempo sei mesi per fare cassa e rientrare dalla situazione di esposizione in cui si trova oggi. La speranza – conclude Morocutti - è che si faccia avanti un imprenditore disposto a rilevare, anche in affitto, l’impresa così da poter ottenere maggiori tutele per i lavoratori, che lo ricordo solo in questo caso potranno beneficiare del secondo anno di ammortizzatore sociale».
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