Il racconto di chi ha vissuto la tragedia di Astori: "Piangevano tutti, Antognoni e Pioli pietrificati"

UDINE. «Piangevano tutti, l’ambiente era surreale. Antognoni e Pioli non riuscivano a parlare, erano come pietrificati. É stato terribile».
Il direttore generale dell’Udinese Franco Collavino ha vissuto quasi in prima persona il dramma della morte del difendore della Fiorentina Davide Astori nella camerà dell’hotel Là di Moret.
«Ero nel mio ufficio quando ho ricevuto la telefonata del segretario generale della Fiorentina Fabio Bonelli che mi dava la tragica notizia. Subito dopo mi ha chiamato il segretario della Lega Marco Brunelli. Mi sono fiondato in auto e ho raggiunto l’hotel dove era in ritiro la Fiorentina».
E lì, Collavino, cosa ha trovato?
«Un ambiente surreale. La scoperta del corpo senza vita di Astori era avvenuta da meno di un’ora. Piangevano tutti, dai calciatori all’autista del pullmann, dai massaggiatori ai dirigenti. Ho cercato di portare un po’ di sostegno in un momento così difficile. Antognoni è una persona che sappiamo avere sempre una parola giusta; stavolta non riusciva a dire nulla. Altrettanto Pioli».
Ariedo Braida, a proposito della morte di Astori, ha parlato di mistero della vita.
«Lì nessuno si capacitava di quello che era accaduto. La sera prima c’era un ragazzo che aveva cenato e scherzato con i suoi compagni e che poche ore dopo è morto. Mi sono messo nei loro panni: quando non l’hanno visto a colazione avranno avuto un pensiero banale, per esempio che non aveva sentito la sveglia. Poi, però, scatta l’emergenza e dall’emergenza si passa al panico».
In quei momenti le è venuto in mente Morosini?
«Anche, ma non solo. L’8 marzo del 1992 un’ora dopo una partita tra Zoppola e Villanovese, morì un mio compagno di squadra, Paolo Bello: aveva 25 anni. Era andato subito a casa perchè avvertiva un malessere, gli si ruppe l’aorta e non ci fu niente da fare. Ricordo ancora la telefonata che ricevetti quando mi dissero che era morto. Ecco domenica mattina mi è ripassato avanti quel film».
Questa volta il governo del calcio ha deciso in fretta: non si gioca.
«É stato giusto così. Quella del calcio in fin dei conti è una grande famiglia allargata, ci si conosce un po’ tutti. Domenica era il momento del silenzio».
Udinese-Fiorentina sarà recuperata il 3 o 4 aprile. Sarà una partita strana...
«Dovremmo giocare martedì 3 perchè nel turno successivo la Viola sarà impegnata in un anticipo del sabato. Premesso questo, è vero, sarà una partita molto complicata da affrontare. Iniziative? Non ne abbiamo ancora parlato, lo faremo con la Fiorentina per decidere il profilo da tenere. Intanto giovedì parteciperemo ai funerali con il sottoscritto, Gerolin e capitan Danilo».
Come ha reagito la squadra al ritorno in campo nell’allenamento di lunedì?
«In generale posso dire che il giorno dopo per noi è stato peggiore della domenica perchè realizzi davvero quanto accaduto. Nei ragazzi c’era grande tristezza. Però, senza voler cadere o nella retorica o sembrare insensibile, c’è un tempo per ogni cosa: ora è quello del dolore e della disperazione, ma arriverà anche quello della ripartenza».
La Fiorentina pare orientata ad affiancare alla squadra un team di psicologi.
«Scelta legittima. Un supporto di specialisti in un momento così delicato può essere utile».
Negli occhi di chi era all’esterno dell’hotel è rimasta impressa la scena della squadra al completo che accompagna il corpo di Astori fino al carro funebre.
«Io sono rimasto in loro compagnia fino alle 12, dopo era giusto che il gruppo Fiorentina vivesse nella sua intimità certi momenti».
Ha parlato con Thereau?
«Sì, ci siamo abbracciati e mi ha detto che se n’era andato un ragazzo fantastico, che lo aveva ospitato anche a casa sua».
Collavino, degli Astori, ed è un’autocritica, si parla e si scrive sempre troppo poco o solo in eventi drammatici come questo.
«In effetti è così. Chi è d’esempio non gode di grande visibilità. Sono le regole della comunicazione. Però è anche bello che poi emerga la riconoscenza per chi ha saputo comportarsi sempre con lealtà e correttezza».
Intanto, nella mattinata di mercoledì 7 marzo, la salma di Davide Astori ha lasciato l'obitorio dell'ospedale di Udine per essere trasferita a Firenze, dove giovedì 8 saranno celebrati i funerali.
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