Il re dei cocktail Usa arriva da Tolmezzo

Vincenzo Marianella nell’olimpo dei barman di Los Angeles. Gestisce il Copa d’Oro, tra i bar più trendy della California

TOLMEZZO. E' friulano il “Godfather of cocktails” di Los Angeles. Il “Padrino dei cocktails”, così è stato battezzato oltreoceano Vincenzo Marianella, 44 anni, originario di Tolmezzo. Dal Friuli si è trasferito nella città delle star e del cinema nel 1999, iniziando a lavorare nel settore della ristorazione.

Dopo quasi un decennio, intervallato da esperienze di lavoro in Australia, a New York e a Londra - dove si è innamorato del mestiere del barman e della “mixology” (il bere miscelato) - il 2004 fu l’anno della svolta. Il suo rientro in California lo ha proiettato nell’Olimpo dei più bravi barman della Città degli Angeli. Oggi Marianella è uno dei soci del rinomato Copa d’Oro, nel quartiere di Santa Monica, e proprietario della compagnia di consulenza “Mymixology” che lo porta a viaggiare in America dove ci siano locali da lanciare.

Non ha dimenticato le sue origini friulane, tanto da essere anche il presidente del Fogolar Furlan di Los Angeles. Nella sua Tolmezzo il quarantaquattrenne ritorna una volta all’anno per riabbracciare i genitori, Nazareno e Silvana. «Tutto quello che sono riuscito a costruire – dice – lo devo a loro, a come mi hanno cresciuto. Del friulano ho sempre mantenuto l’onestà nel lavoro».

Los Angeles è la capitale di una contea che è grande almeno come il Friuli. Marianella è uno dei pochi friulani che vi sono emigrati. In quella prima valigia preparata a 27 anni, non ci aveva messo il sogno di diventare famoso. Nel 2004 a Los Angeles la scena dei cocktails era a zero: oggi tra i “craft cocktails bar” e i ristoranti con ottimi “beverage program” la città ne conta circa un centinaio.

«Mi ci è voluto un anno e mezzo – ricorda Marianella – per trovare un proprietario che credesse in me. È successo grazie a Donato Poto del “Providence Restaurant”, oggi due stelle Michelin. Lì ho imparato a riconoscere i sapori, a sperimentare tecniche gastronomiche da utilizzare nei cocktails e molti giornalisti si sono impressionati per quello che facevo». La popolarità arrivò nel 2006 quando Marianella vinse i titoli di Los Angeles best bartender e di Best bar-chef.

Nel 2009 aprì il Copa d’Oro: l’occasione arrivò per caso. «Nel 2007 uscì un articolo sul LaTimes, prestigioso giornale locale, che parlava di me – racconta –. Fu un fatto straordinario perché la rubrica food era esclusivamente riservata agli chef. Il mio attuale socio, con cui avevo lavorato un paio di giorni nel 1999, lo lesse e mi contattò per formare una società.

Cosa mi manca del Friuli? La tranquillità. E alcuni tipi di grappa Nonino, che a Los Angeles non si trovano».

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