Il retroscena vent'anni dopo: il Collio aveva convinto Naomi Campbell a fare da testimonial
UDINE. Un segreto custodito a lungo, per quasi vent’anni, e oggi svelato. Doveva essere la top model Naomi Campbell (nella foto), nel 2001, la testimonial super Vip dei vini bianchi del Collio, nell’ambito della campagna promozionale affidata al fotografo e uomo di marketing Oliviero Toscani. Un nome, quello della Campbell, che avrebbe dovuto veicolare il brand Collio in tutto il mondo, vista la popolarità che la “venere nera” aveva allora, all’apice della sua carriera di modella strapagata e ambitissima da tutte le maison.
«Erano stati stanziati complessivamente 500 milioni di lire - racconta chi all’epoca si occupò della questione - 250 milioni li metteva la Regione, altrettanti i produttori del Consorzio. Una cifra importante, che doveva essere investita, per la maggior parte, come compenso per la top model. I contatti erano stati avviati, tutto sembrava già definito, ma all’ultimo momento il manager della Campbell le vietò di associare il suo volto al vino, che è pur sempre un alcolico. Naomi, un paio di mesi prima, era finita sui tabloid inglesi proprio per qualche eccesso con gli alcolici e così il suo manager ritenne che non fosse opportuna quella campagna, anche se lei, visto che di mezzo c’era Toscani, uno dei fotografi di moda più apprezzati, avrebbe desiderato farla. Così, dopo il forfait della Campbell, il budget di Regione e Consorzio venne drasticamente ridotto a 200 milioni e Toscani trovò la modella svedese, sempre di colore, che prestò il suo volto per la campagna. Fece comunque parlare, quella scelta di marketing, e contribuì a far conoscere fuori dal Friuli i vini del territorio. Poi però restò un unicum, che non venne replicato». Il Consorzio del Collio optò infatti per vie più tradizionali di comunicazione e si affidò, in particolare, ai nomi dei suoi produttori, che sono dei veri fuoriclasse.
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