Il ristorante Orsini “riapre” nel ricordo

E' diventato la nuova sede dell’associazione Chei del Talpa. Locali offerti dai figli dell’indimenticato chef Rino Giacomello

MONTEREALE VALCELLINA. Rivive sotto altra forma, il ristorante Orsini di Grizzo di Montereale, rinomato locale gestito sino alla metà degli anni Novanta da Rino Giacomello e di figli Gianni e Mauro. Finalmente è di nuovo aperto, quale sede dell’associazione culturale Chei del Talpa - Gris.

La vetrina dell’ingresso propone a chi passa un tocco d’allegria, con le belle foto scattate dai tanti soci del sodalizio Chei del Talpa, che trasformano ogni anno il calendario Lunare, distribuito durante il grande falò epifanico, in un avvenimento culturale con storia, aneddoti e immagini di una comunità pronta a ricordare e proporre il proprio passato, con lo sguardo rivolto sempre al futuro.

Sullo sfondo azzurro della vetrina campeggiano le fotografie delle iniziative più recenti, tante, di Chei del Talpa, che per prima cosa sul manifesto ringraziano la famiglia dei ristoratori.

«Eravamo alla ricerca di una nuova forma di divulgazione – scrivono i soci di Chei del Talpa –, quando la famiglia Giacomello “Orsini” ci ha messo a disposizione la vetrina di un locale storico, conosciuto in tutta la regione e che per decenni ha rappresentato il fulcro della nostra comunità».

Le immagini recenti della festa con il falò epifanico, dei bambini sui carri allegorici alla sfilata di carnevale, della Fiesta de la mont in agosto e della Festa degli alberi in ottobre, propongono tanti momenti di vita comunitaria e di allegria che, in altre forme, si sono vissuti anche a Grizzo nel ristorante Orsini sino alla metà degli anni Novanta.

Segnalato sulle guide Michelin, oltre che su quelle locali, il ristorante Orsini aveva accolto con il padre Rino, i figli Gianni e Mauro e i familiari intere generazioni di buongustai, non soltanto italiani. Si andava da “Orsini” per consumare in allegria pranzi e cene, festeggiare matrimoni, battesimi, prime comunioni e compleanni.

La grande sala da pranzo era sempre affollata, impreziosita alle pareti da ritratti di personaggi noti della politica italiana, della cultura, affiancati dalle immagini dei piloti americani e dei comandanti della vicina base Usaf.

Il padre Rino, cuoco internazionale, aveva aperto il ristorante nel dopoguerra, reduce dalla lotta partigiana con il mitico comandante Pietro Maset “Maso” e dall’esperienza nel mondo della ristorazione, in Italia e in Europa.

La cortesia e il buonumore di Rino e dei suoi familiari facevano parte del menù, così come la loro innata generosità verso il mondo del volontariato e della cultura.

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