Il San Daniele aumenta il fatturato

In futuro si rafforzerà la presenza all’estero e si avvierà una Scuola del prosciutto
San Daniele 12 Marzo 2008. Lavorazione del Prosciutto. Telefoto Copyright /Foto Agency Anteprima Udine.
San Daniele 12 Marzo 2008. Lavorazione del Prosciutto. Telefoto Copyright /Foto Agency Anteprima Udine.

SAN DANIELE. Fare sistema per l’agroalimentare è sinonimo di successo. Ciò è dimostrato dall’efficacia dei prodotti quando sono il frutto di esperienze di consorzi. E quello di San Daniele potrebbe costituire un modello per l’intera regione. Punti che hanno messo tutti d’accordo ieri nel corso della conferenza organizzata dal Consorzio del Prosciutto su “Proposte per l’agroindustria del Friuli Venezia Giulia” al quale hanno preso parte il presidente Vladimir Dukcevich, l’assessore regionale Claudio Violino, Andrea Lugo, direttore Associazione allevatori del Fvg e Giorgio Badin, presidente Consorzio delle DOC del Fvg. Un’occasione importante per mettere sotto i riflettori uno dei settori che meglio sta resistendo ai contraccolpi della crisi economica: l’agroalimentare.

Solo per quanto riguarda il San Daniele, i numeri della chiusura del bilancio del 2012, hanno confermato non solo la tenuta ma addirittura un incremento di circa 2,5 punti del fatturato rispetto al 2011, un giro di affari di 345 milioni di euro, un export in crescita, 650 addetti impegnati, 31 produttori, 7 laboratori di affettamento. E sulla base di questi dati oggettivi l’assessore regionale Violino ha concluso che il prosciutto di San Daniele dovrebbe essere il punto di aggregazione, il traino per l’agroindustria del Fvg. A San Daniele dunque il ruolo di capofila per i prodotti del sistema regione, regione che, a livello turistico e di marchio, conferma la sua forza attrattiva. Concetto quest’ultimo, ovvero quello di associare il prodotto al territorio, più che mai sposato dal Consorzio.

E proprio al Consorzio del prosciutto il compito di illustrare quali saranno le strategie per il prossimo futuro: oltre a rafforzare la presenza del San Daniele sui mercati esteri in via di consolidamento o di sviluppo e a consolidare le strategie di comunicazione, si punterà alla costituzione di una “Scuola dell’arte del prosciutto” che identifichi un piano di studi formativo e che conferisca alla fine del corso la qualifica e il titolo di studio di “Prosciuttaio Professionista”, e definisca - caso unico in Italia - “l’Albo dei prosciuttai”. Accanto a ciò sarà realizzato un innovativo studio olfattivo e organolettico del prosciutto di San Daniele mai realizzato in precedenza, per definire “di cosa sa e di cosa profuma” il prosciutto di San Daniele quando è buono, per poterlo poi raccontare agli esperti ed ai consumatori. Tanti i progetti anche sul fronte di immagine e comunicazione.

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