Il Silenzio custode dell’essenza: al Festival il motto dei Danieli

Dedicata agli imprenditori Luigi e Mario la rassegna di musica da camera. Al via l’iniziativa della Fondazione istituita nel 1987 a sostegno degli anziani

Ada Maria, Annachiara e Marina Danieli

Perche’ proprio “SilenzioMusica Festival” , ci si puo’ chiedere leggendo il nome della rassegna di musica da camera organizzata dalla Fondazione Luigi Danieli. La spiegazione ce la danno le tre figlie di Luigi, creatore nel 1987 della Fondazione omonima che degli anziani e del loro benessere ne ha fatto la propria missione adattandola alle diverse esigenze emerse nel corso degli anni.

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La Fondazione Luigi Danieli dedica Silenzio Musica Festival al suo fondatore e a suo padre Mario, uomini e imprenditori del secolo scorso. Affetto e ingegno li hanno uniti in un viaggio affascinante vissuto con semplicità e generosità. «Solo nell’intimità del Silenzio può nascere quella capacità di percezione e attenzione che rendono l’ascolto della Musica ancora più godibile».

Le belle parole che introducono il Festival di musica da camera evocano sorprendentemente, forse non a caso, la personalità e lo spirito di Mario e Luigi, entrambi ingegneri. Formato alla scuola di Mario, silenzio e garbo accompagnano i successi del figlio. Brillante, competitivo, ambizioso, Luigi sceglie la modestia come guida nella vita e sul lavoro, perché modestia è mirare all’essenziale: essere se stessi.

Socievole e pieno di verve sul lavoro e in ambienti che sente genuini, diventa schivo e silenzioso nelle occasioni mondane e nelle cerimonie formali quando mancano di sostanza.

Il suo imbarazzo si manifesta in una espressione mite, in un sorriso impacciato, il suo sguardo si spegne; chiude il contatto con il mondo chiassoso che gli sta intorno per continuare il dialogo con se stesso. Segue le sue idee, i suoi progetti.

Il falso frastuono lo meraviglia, lo delude forse, ma non lo distrae. In silenzio, nel 1987, fa nascere la Fondazione omonima che degli anziani e del loro benessere deve occuparsi.

A 72 anni scopre la fragilità fisica ed emotiva dell’età che avanza e capisce, anticipando i tempi, come la sua triste esperienza non sia né unica né temporanea. In “Silenzio” ascolta… e compone la sua “Musica”.

Più di 35 anni fa intuisce il disagio dell’anziano nel mondo moderno e affronta concretamente un problema sociale e culturale che cresce nel tempo, rivelando oggi la sua complessità.

E con la parola “Silenzio” la Fondazione Luigi Danieli dà il via quest’anno al suo primo Festival.

Non una provocazione, un invito piuttosto ad ascoltare, con l’aiuto della musica, dentro noi stessi, a scuoterci di dosso la rassegnazione, a vivere la vecchiaia come una sfida, non come sconfitta. Così, “nell’intimità del Silenzio”, come la musica anche l’attenzione alla vita può riaccendersi e far sì che questa diventi “più godibile” appunto.

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