Il simbolo di Orsaria risistemato in piazza

PREMARIACCO
Il simbolo della frazione di Orsaria è tornato al suo posto. L’orso riprodotto utilizzando le lamiere di un aereo precipitato durante la seconda guerra mondiale nella zona è stato nuovamente issato sulla cima del pennone presente in piazza Concordia.
«Questa volta tutto è stato fatto a regola d’arte – assicura il sindaco Michele De Sabata –, con il palo che è stato rimesso in piedi con una saldatura certificata, alla quale è seguito il riposizionamento dell’orsetto, operazione effettuata per la terza volta negli ultimi 70 anni».
Installato nel 1948, dopo il cedimento dell’asta che lo sosteneva, l’orso fu ricollocato nel 1991. Due date impresse accanto alla figura in acciaio del plantigrado, alle quali ora è stato aggiunto anche il 2021.
«Si è trattato di un vero e proprio evento per la frazione di Orsaria – aggiunge il sindaco –, visto il legame che c’è con questo orso, che svetta a 29 metri di altezza sorvegliando la comunità locale».
Una storia particolare quella che accompagna il manufatto. Tutto nacque dopo la guerra, quando gli abitanti di Orsaria decisero di celebrare l’orso, animale che pare essere all’origine del nome del paese. Scartata l’ipotesi di un monumento, si stabilì di utilizzare come pennone una vecchia antenna radio abbandonata dall’esercito inglese, issandoci sopra la figura di un orso stilizzato.
Era il 1948 e per realizzare la figura dell’animale si utilizzarono le lamiere di un aereo militare abbattuto nelle vicinanze di Orsaria. L’opera resistette fino al 1991, quando la base dell’antenna cedette.
Il palo fu sostituito e la base in cemento rafforzata. L’orso tornò a vegliare su Orsaria fino a qualche mese fa, quando un nuovo cedimento consigliò di rimuoverlo per collocarlo temporaneamente nella vetrina del panificio della piazza.
Una questione che il sindaco De Sabata si è preso a cuore riuscendo, assieme all’ufficio tecnico, a regolarizzare la struttura portante da un punto di vista burocratico, ricollocando in cima al pennone l’orso simbolo della comunità e della locale “mascherata”.
In paese è ancora vivo il ricordo della festa per i 60 anni dell’orso, celebrati nel 2008 con musica, rappresentazioni, discorsi ufficiali e con l’intervento straordinario di due orsi (o presunti tali) e di un domatore. —
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto