Il sindaco: punto tamponi con modalità drive-in
Paola Beltrame / CODROIPO
«Mio figlio che frequenta la scuola primaria è stato sottoposto, su richiesta del pediatra, a tampone Covid-19 perché aveva il raffreddore. L’appuntamento è stato fissato per la settimana seguente all’ospedale di Gemona, mentre nel frattempo il sintomo era passato; la risposta, per fortuna negativa, è arrivata dopo tre giorni. In tutto, ha perso 10 giorni di scuola». Questo il racconto di un genitore codroipese, ma le testimonianze analoghe sono molte: c’è chi ha fatto la fila per un’ora e si lamenta che l’attesa avviene sotto una tettoia, all’aperto.
È comprensibile come la petizione, lanciata via web per chiedere che i tamponi per verificare il contagio da coronavirus si facciano al Distretto di Codroipo anziché a Gemona, abbia superato in un paio di giorni le 800 adesioni. Già la richiesta di istituire un punto prelievi locale era stata avanzata dal sindaco Fabio Marchetti: «Da mesi – afferma – avevo chiesto l’istituzione a Codroipo di un punto per tamponi in modalità drive-in, come già accade al Distretto di San Giorgio di Nogaro e a Pordenone. Non vedo perché non a Codroipo».
Di recente alcuni consiglieri di minoranza hanno diffuso una nota con cui si invita a considerare la distanza, 40 o anche 60 km a seconda dei Comuni del Medio Friuli che fanno capo all’Ambito codroipese, per chi è inviato a sottoporsi a tampone all’ospedale di Gemona. Quanto alla petizione, lanciata online, è stata inviata alle autorità sanitarie, da cui però al momento non è giunta risposta. «La normativa vigente – si legge nel testo della sottoscrizione – impone il tampone naso-faringeo agli studenti al fine della riammissione in classe in seguito al sorgere di una tipologia abbastanza vasta di sintomatologie. Oggi uno studente perde mediamente una settimana di frequenza dall’insorgere della sintomatologia all’emissione del certificato di completamento del percorso Covid-19 da parte del pediatra di libera scelta o del medico di base. L’apertura di nuovi sportelli garantirebbe un più veloce smaltimento delle prenotazioni e una maggiore fruibilità del servizio».
«Crediamo – sottolineano i promotori della petizione – che i numeri della popolazione studentesca del nostro territorio e la necessità di garantire il diritto allo studio dei nostri ragazzi giustifichi l’apertura di un presidio per l’esecuzione di detta procedura nel locale distretto sanitario».
«Il problema – sottolinea Alberto Soramel, medico di base a Codroipo e pure consigliere comunale di opposizione – potrebbe riguardare la carenza di personale per somministrare e processare i tamponi: difficile prevedere al momento che siano organizzati ulteriori centri oltre ai tre attuali di Udine, San Giorgio e Gemona. La situazione è però in evoluzione ed è destinata a migliorare se saranno usati i tamponi a risposta veloce di cui la Regione ha già iniziato a dotarsi, meno invasivi per i bambini». —
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