Il sogno di Simone: Udine città della Poesia

I volti dei più grandi scrittori e artisti del Novecento fanno la loro comparsa sulle saracinesche delle edicole e dei negozi del centro storico. Il progetto si chiama “Udine città della Poesia” ed è opera del 29enne Simone Mestroni, appassionato di letteratura, che ha deciso, di comune accordo con alcuni esercenti, di trasformare il capoluogo friulano in una galleria d’arte a cielo aperto.
Dopo il dipinto che ritrae in piazza San Giacomo Louis – Ferdinand Cèline, padre del modernismo e autore del romanzo “Viaggio al termine della notte”, con accanto la citazione “È più difficile rinunciare all’amore che alla vita”, ieri è toccato a un’altra edicola, quella di piazza Venerio, ospitare il volto di uno dei cantautori italiani più amati del secolo scorso, ovvero Giorgio Gaber e l’aforisma “Un bambino crede nelle fate, se ci credi anche tu”.
«Ogni lavoro che svolgo – racconta Mestroni – è un tassello di un progetto coordinato che vuole regalare alla città quella cultura di strada che manca. La scelta di Giorgio Gaber – spiega – percorre la strada già battuta con il lavoro di “Céline” in Piazza San Giacomo, ossia quella di personaggi intellettualmente liberi, dissidenti, capaci di insinuare il dubbio che generi la discussione anche all’interno del proprio contenitore di idee, mettendo se necessario a nudo il re, senza il timore di andare controcorrente. Quanti oggi hanno questa spontaneità?».
Armato di pennelli e smalti, Simone ha realizzato l’opera in circa dodici ore, tra la curiosità di residenti e turisti. «Sarebbe bello – dice sorridendo – che proprio questi ultimi, tornando a casa, parlassero di Udine come della città della poesia. Perché a Udine manca questo, una cultura che vada fuori dall’istituzionale, che resti in strada, lì dove nasce, e sia per tutti, lontana dalle logiche capitalistiche e commerciali. Il fine ultimo è la condivisione popolare dell’opera. Questo – afferma – è un mio personale regalo alla città».
Ma Mestroni vuole anche lanciare un segnale all’amministrazione «perché ciò che ho sempre notato è che a Udine manca uno spazio per i giovani. Dobbiamo trarre esempio invece da città non lontane da noi, come Bologna e Milano – continua –, e per questo faccio un appello al Comune. C’è la possibilità di creare un evento di poesia artistica di portata europea in quartieri come villaggio Del Sole o via Riccardo Di Giusto, in cui gli artisti di strada di tutta Italia e non solo, come avvenne al quartiere Trullo di Roma, diano vita a una giornata di musica e pittura poetica/artistica sulle facciate dei palazzi. Tempo fa – ricorda – un murales è apparso su un edificio del quartiere di San Domenico, ma si è trattato di un caso a parte. Invito quindi a dar vita a un vero e proprio progetto che unisca giovani e residenti per ridare voce alla cultura dal basso. Sarebbe un evento interessantissimo su cui ragionare assieme».
La prossima tappa sarà via Paolo Sarpi. Il giovane artista e scrittore preferisce non svelare il negozio, né il ritratto, ma invita a scoprire il proprio percorso artistico seguendo la sua pagina Facebook “Simone Mestroni – Città della Poesia”.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto