Il sogno? Fare la stilista Barbara Miele vince il suo primo “trofeo”

La ragazza vive a Cordenons e si è classificata prima nella sezione “abbigliamento per bambini” nel concorso organizzato da Cna-Federmoda



Venticinque anni, lunghi capelli castani ondulati, fisico minuto, garbata e gentile, ma con una volontà di ferro, determinata a diventare una stilista di moda. Magari lavorare con Armani o Prada, chissà!

Barbara Miele, che vive a Cordenons, è la vincitrice del XXIX “Concorso nazionale professione moda giovani stilisti” per la categoria “Abbigliamento bambini” organizzato a Roma dalla Confederazione nazionale dell’artigianiato e della piccola impresa e da Federmoda.

Un riconoscimento prestigioso per Barbara, che si è diplomata all’istituto professionale Zanussi di Pordenone come tecnico di abbigliamento e moda, che dà il segno di come questa sia la sua giusta strada da percorrere.

«Il concorso mi era stato segnalato dalla mia docente Rossella Piergallini –, inizia a raccontare Barbara, che attualmente sta completando la laurea triennale di “fashion e design” all’università di Bologna –. «C’erano sei sezioni dove partecipare: abbigliamento donna, maglieria, accessori, intimo e mare, pellicceria e abbigliamento bambini. Le prime due sezioni erano le più gettonate, per cui ho scelto l’abbigliamento bambini perché non mi ci ero mai cimentata. Una sfida, ero curiosa di provare qualcosa di nuovo».

«Ho presentato – aggiunge – due proposte di modelli, approvate dai selezionatori. Così ho potuto passare la prima scrematura con altri 29 partecipanti. Quindi subito al lavoro per confezionare i vestitini per la sfilata finale che era anche la selezione ultima».

Un lavoro che l’aspirante stilista ama molto fare, per la cura che i particolari richiedono. I due abitini sono di cotone e colorati con un diffusore per dar loro l’effetto acqua. Quindi rifiniti con inserti di feltro, pizzi e perline. Poi l’emozione della sfilata e la designazione di vincitrice assoluta della sua categoria, con un premio di mille euro e uno stage in un’azienda prestigiosa tra quelle aderenti alla Cna, che sono ben 700 mila nei settori tessile, abbigliamento, calzature, pellicceria e sartoria.

«In questo momento – continua Barbara Miele – sto preparando una capsule collection che è la tesi per la triennale, una mini collezione di abiti dalle geometrie trasformabili, dove con un solo gesto si tocca un particolare (asola, bottone o laccio) per trasformare lo stesso abito in un capo diverso».

Una famiglia unita la sostiene. Papà ha un passato da musicista, la mamma è infermiera, il fratello è sulle orme del padre. Barbara ha le idee chiare, un futuro da disegnare creativo ma lineare, come i suoi modelli.

«Adesso c’è la specializzazione universitaria da fare e poi subito a lavorare, magari in una grande azienda qui in Italia. La moda italiana è leader nel mondo, voglio contribuire all’autentico Made in Italy. Ma se il lavoro mancasse, via all’estero, magari in una grande marca: Armani, Prada, o qualche altro marchio prestigioso e famoso in tutto il mondo, chissà!». —



Riproduzione riservata © Messaggero Veneto