Il Tribunale del malato:è uno scandalo inaudito

UDINE.
«Uno scandalo, un fatto aberrante, una cosa inaudita». Alla sede udinese di “Cittadinanzattiva”, sezione Tribunale del malato, ieri i responsabili trovavano a stento le parole per descrivere tutto il loro malessere di fronte alle foto di pazienti pubblicate su internet, attraverso il social-network “Facebook”. «Siamo pronti anche a costituirci parte civile in un eventuale processo penale - ha spiegato il legale dell’associazione Gabriele Agrizzi -. Ma siamo anche a disposizione di tutti quei malati o parenti che vorranno presentare denuncia o esposti nei confronti dei responsabili di quanto è avvenuto».


Ma Cittadinanzattiva e la sua sezione del Tribunale dei malati di Udine sono pronti anche a presentare spontanamente un esposto su questa vicenda. «Riuniremo subito i vertici della nostra associazione - spiega Flavia Comini del Tdm di Udine -. Un fatto del genere non può ovviamente passare inosservato. È chiaro che si è trattata di una leggerezza di qualcuno. Ma è anche chiaro che una situazione del genere non può non avere conseguenze».


Se dal punto di vista penale lo stesso avvocato Agrizzi precisa che ci si potrebbe trovare di fronte a un trattamento illecito di dati personali e sensibili, la vicenda ovviamente ha numerosi altri risvolti.

A partire da quello relativo alla violazione della carta europea del diritto del malato e nel particolare, per la tutela del diritto alla privacy e al trattamento confidenziale dei dati dei pazienti.


«Da tempo - precisa Flavia Comini - ci battiamo a vari livelli affinchè si rispetti la privacy del malato. Nel pronto soccorso di Udine soltanto dopo le nostre proteste siamo riusciti a far creare una sorta di “accettazione protetta”, dove il malato può arrivare e parlare con l’infermiere senza dover esporre di fronte a tutti il proprio problema medico. Speriamo che questo terribile episodio delle foto dei malati finite su Facebook alla fine faccia comprendere a tutti i livelli quanto sia importante riuscire a difendere veramente i diritti dei malati. Diritti spesso calpestati e non soltanto per quel che riguarda il diritto alla riservatezza» (
fe.ba.
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