Il turismo estivo rischia uno tsunami economico: l'avvio della stagione resta un'incognita

Lignano e Grado in affanno e ora la Regione pensa agli aiuti. L'assessore Bini punta a un tavolo di crisi e a modificare l’utilizzo della tassa di soggiorno
La spiaggia di Lignano
La spiaggia di Lignano

UDINE. Nell’autentico dramma economico che si materializzerà una volta terminata l’emergenza sanitaria legata al coronavirus c’è un comparto che, con ogni probabilità, è destinato a soffrire più di altri: il turismo. Anzi, il turismo estivo. Sì, perché se è vero che la montagna friulana ha perso un mese e mezzo di stagione, il comparto mare pare, purtroppo, davvero destinato a subire uno tsunami economico.

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Fino allo scorso anno, infatti, Lignano e Grado, soltanto per citare le due principali località di mare del Friuli Venezia Giulia, inauguravano la loro stagione a Pasqua. Questa volta, invece, non soltanto è fantascienza pensare di cominciare a lavorare con i turisti fra una manciata di settimane, ma è molto probabile che per buona parte delle attività se ne andrà anche il mese di maggio e, forse, pure quello di giugno.

«Bene che vada si potrà parlare di luglio e agosto», mormorano in regione mentre cominciano a fare i calcoli dei danni sapendo, tra l’altro, che diversi albergatori valutano di non aprire nemmeno visto come, numeri alla mano, difficilmente riuscirebbero a coprire anche soltanto i costi di gestione con appena un paio di mesi di stagione. Anche perché, e non è un particolare da poco, in questa situazione da confini chiusi e di pandemia imperante, diventa difficile, per non dire impossibile, pensare che la riviera venga “invasa” da centinaia di migliaia di turisti stranieri. Bisognerà puntare sugli italiani – e sui friulani in particolare – con tutte le conseguenze del caso.

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Per questi motivi l’assessore al Turismo Sergio Bini ha deciso di convocare, a breve, un tavolo di confronto con i rappresentanti degli operatori delle località balneari del Friuli Venezia Giulia e dei principali poli turistici della regione per recepire le richieste e proposte e cercare di contenere l’inevitabile contrazione di arrivi e presenze della stagione estiva: tra i temi sul tavolo ci sarà anche l’eventuale rimodulazione della tassa di soggiorno per l’anno in corso. L’idea principale, in questo caso, è di consentire ai Comuni turistici di derogare – soltanto per il 2020 – alla norma in vigore e utilizzare quelle somme, sicuramente molto più basse rispetto al passato, anche per sostenere le attività commerciali presenti sul territorio.

Bini ha parlato delle strategie ieri – in videoconferenza – con il sindaco di Lignano, Luca Fanotto, e il vicesindaco di Grado, Matteo Polo. Dagli operatori è stata manifestata la necessità di ricevere direttamente comunicazioni particolarmente semplificate sulla concessione dei finanziamenti agevolati e delle garanzie a favore delle imprese danneggiate dalla crisi messi in campo dalla Regione.

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«Ho già richiesto – ha detto l’assessore – all’Agenzia Lavoro&SviluppoImpresa di preparare una comunicazione agile che riassumerà tutte le misure previste dalla norma appena approvata. Proporrò a Confcommercio, e a tutte le altre associazioni di categoria, di fare pervenire queste comunicazioni agli indirizzari degli associati, in modo tale da raggiungere in modo capillare tutti gli operatori».

Fanotto e Polo hanno anticipato a Bini alcune delle proposte che gli operatori hanno espresso e che saranno oggetto di approfondimento: tra queste, la creazione di buoni-vacanza da offrire agli operatori sanitari che si sono prodigati nell’emergenza e che potranno essere fruiti a Grado e Lignano una volta finita la crisi e l’accesso gratuito alla spiaggia Git a Grado.

«Proposte sagge e che condivido», ha commentato l’assessore, invitando gli operatori e gli amministratori a continuare sulla strada della ricerca di fidelizzazione dei turisti e della costruzione di pacchetti che possano rispondere, nel momento in cui le limitazioni verranno ridotte, alle misure di distanziamento sociale che verranno richieste dopo questa fase di isolamento.

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