Il Varma a rischio, la 251 minacciata dai temporali
BARCIS. Le immagini scattate l’altro ieri in zona fanno capire più di tante parole la reale situazione di degrado del torrente Varma.
La ghiaia raggiunge livelli tali che basterà un temporale estivo più prolungato del solito per far tracimare il corso d’acqua e il limitrofo Cellina. Per non parlare delle piogge autunnali, che da “tradizioni” iniziano a manifestarsi sulla zona da metà settembre in poi. In altre parole la strada regionale 251 continua a essere a gravissimo rischio di tracimazione, con tutto ciò che ne consegue rispetto al pericolo di chiusure della carreggiata.
A quel punto pendolari e residenti dell’Alta Valcellina ma anche turisti e escursionisti dovranno rifare i conti con i tour de force e scendere a valle passando per Vittorio Veneto e per Longarone.
Praticamente ostruite le arcate del ponte che una volta superava il greto del Varma e ora lo sovrasta di qualche centimetro. Nel Varma e nel Cellina si sono formate due pozze nelle quali sguazzano delle trote. Il resto è formato da un unico vasto ghiaione. Il livello dei sassi si è alzato notevolmente anche a monte tanto che scendendo da Claut si assiste ad un graduale incremento della quota dell’alveo.
Risalendo di qualche centinaio di metri il letto del Varma ci si imbatte in una sorta di enorme muraglione di contenimento del materiale inerte costruito negli anni Cinquanta: in questo caso si parla di centinaia di migliaia di metri cubi di sassi da portar via prima che si riversino a poco a poco a fondovalle. Altri manufatti del genere si rinvengono pure lungo l’asta del Cellina e in prossimità della foresta del Prescudin di Barcis.
Qualche settimana fa il vice governatore della Regione, Sergio Bolzonello, era salito in valle e aveva promesso un rapido progetto per sollevare di qualche metro il piano stradale. Un’idea già avanzata qualche anno fa e mai messa in pratica. Ciò permetterebbe di utilizzare parte degli inerti e godere di una decina di anni di tempo per risolvere alla radice il problema.
Da parte sua il consigliere regionale di Autonomia responsabile Valter Santarossa ha chiesto quanto meno delle asportazioni d’urgenza di quel minimo quantitativo di pietrame che scongiurerebbe le esondazioni più imminenti.
Lo stesso capogruppo di Santarossa, l’ex sindaco triestino Roberto Dipiazza ha effettuato un sopralluogo sul Cellina passando per l’area del Vajont. E anche Dipiazza ha garantito la sua collaborazione con i vertici della Regione per un drastico cambiamento di rotta.
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