Il vetrinista di Vallenoncello che ha conquistato la Cina

Dallo studio di comunicazione visiva in città a Wuhan, 20 milioni di abitanti, Giorgio Cignacco ci racconta come sta formando i futuri stilisti d’Oriente

PORDENONE. Per centinaia di studenti cinesi, se l’allestimento delle vetrine e in genere la comunicazione di un punto vendita non hanno più segreti è grazie a un pordenonese.

Lui è Giorgio Cignacco, che da Vallenoncello, dove insegna allo Studio comunicazione visiva, è volato a Wuhan, che con una ventina di milioni di abitanti è la più popolosa città della Cina centrale. Cignacco è stato chiamato dalla Wuhan fashion culture industry association a insegnare agli studenti di un’accademia, in tre incontri, e ai dipendenti di un’azienda privata di abbigliamento, una catena che dovrebbe sbarcare anche in Italia.

Nel primo caso, Cignacco ha parlato di fronte, in totale, a oltre 700 studenti universitari d’arte e moda: i futuri stilisti cinesi. Nel caso dell’azienda, ha contribuito alla formazione dei commessi dei negozi.

Ha impartito loro lezioni di comunicazione del punto vendita, attraverso la vetrina e il visual merchandising, ovvero su come gestire presentazione ed esposizione del prodotto, settore sul quale ha un’esperienza cinquantennale.

Dopo quest’esperienza, durata venti giorni, il pordenonese tornerà in Cina il 28 dicembre, stavolta a Pechino. «Nel 2012 – spiega Cignacco – avevo scritto un libro su vetrinistica e visual merchandising in cinese, grazie alla conoscenza dell’artista Malin, che risiede a Roma e mi ha fatto da interprete per le lezioni a Wuhan, e la traduzione di una ragazza cinese che studiava a Bologna. Ne è nata una sinergia e, di recente, è giunto l’invito dell’associazione di Wuhan».

Si è così catapultato in una megalopoli in costante sviluppo, che conta 82 università. «Le accademie cinesi di arte e moda sono molto attente a novità e tendenze espositive – spiega Cignacco –. I giovani universitari che ho incontrato, di 23-24 anni, saranno il futuro del loro Paese e vogliono sapere più cose possibili. La formazione è fondamentale per affrontare il nuovo mercato commerciale».

Ad alcuni studenti Cignacco ha consegnato gli attestati della scuola di Vallenoncello per cui insegna: che una parte della loro formazione sia arrivata dal Friuli e da Pordenone, attraverso le sue slide, Cignacco è orgoglioso.

«Io ero colpito dal fatto che in quella città immensa non girano soldi e tutti pagano con lo smartphone, loro erano tutti molto curiosi di capire come viviamo qui. Mi chiedevano: “Siamo alla moda?”». Il pordenonese ha risposto con... diplomazia. Parlando di vetrine e presentazione della merce, Cignacco aveva con sé un bagaglio enorme di esempi. Pordenone, come ogni città italiana e occidentale, in questo senso contiene un microcosmo di vetrine e modi di commerciare nella Repubblica popolare in gran parte da scoprire.

«C’è dietro un mondo – osserva – del quale in Cina ho visto poco e i giovani sono ben contenti di scoprirlo. Vetrine minimaliste, commerciali, promozionali e via dicendo: dipende dal target di clientela. La vetrinistica è sempre protagonista del punto vendita, è il biglietto da visita e vale lo stesso anche se abbinata al commercio on line.

Ma io parlo anche e soprattutto di marketing. In generale, e anche in Cina, il commercio necessita di accaparrarsi il cliente e più cala il lavoro, più si deve cercare di presentare i prodotti al meglio: per questo investimenti e formazione in questo settore sono fondamentali». —


 

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