Illegio in lite con lo Stato per una statua

UDINE. Una mostra prestigiosa, come quella di Illegio, bloccata per colpa di... una statua. Sembra un paradosso, ma in realtà, all’origine della sospensione dell’edizione 2014 della rassegna c’è un braccio di ferro tra il Comitato di San Floriano, che cura da un decennio le esposizioni carniche, e il ministero dei Beni culturali.
Contenzioso che è sfociato in un ricorso al Tar del Lazio e la cui sentenza è attesa a giorni. Ma, dettaglio ancora più curioso, Comitato e Stato non sono in lite a causa della mostra di Illegio, ma di una seconda rassegna, che avrebbe dovuto svolgersi l’anno scorso alla Galleria Borghese a Roma nell’ambito dell’Anno della Fede e nella quale doveva essere esposta un’unica opera, la statua capolavoro del San Giovannino di Ubeda, attribuita a Michelangelo Buonarroti.
Sarebbe stato un altro “colpo” di indubbio spessore artistico e culturale, quello che monsignor Angelo Zanello e don Alessio Geretti, del Comitato di San Floriano, progettavano di mettere a segno, dopo gli attestati di stima che avevano ricevuto nientemeno che da Papa Francesco, all’indomani del successo de “Il cammino di Pietro”, esposta pure a Castel Sant’Angelo, nella capitale. Sarebbe stato, appunto.
Se non ci avesse messo lo zampino l’ex ministro dei Beni culturali Massimo Bray (governo Letta) e la Soprintendenza di Roma che posero il veto sulla mostra, poi definitivamente soppressa, a pochi giorni dalla prevista apertura, nel settembre 2013. Ma perchè Bray mise i bastoni tra le ruote al Comitato carnico? Gli appassionati d’arte, per ammirare il San Giovannino michelangiolesco, entrati alla Galleria Borghese, avrebbero dovuto pagare un sovrapprezzo di 2 euro, oltre ai 10 del normale biglietto. I 2 euro in più non sarebbero finiti nelle casse pubbliche, bensì in quelle del Comitato, proprio in base a una convenzione che offre tale possibilità a questa Fondazione privata.
Monsignor Zanello e don Geretti convinti di aver rispettato tutte le regole, hanno visto nell’atteggiamento del Ministero, una sorta di prevaricazione e hanno presentato ricorso al Tar del Lazio. Ma la sentenza, nonostante l’udienza pubblica del 27 marzo scorso e due Camere di consiglio dei giudici amministrativi (l’ultima il 7 luglio), tarda ad arrivare.
E così il Comitato di San Floriano, per sgomberare il campo da qualsiasi pendenza, ha deciso di sospendere (restituendo il contributo della Regione) la mostra di Illegio di quest’anno, intitolata “I monti di Dio”. «Adesso l’obiettivo è quello di riprendere con la consueta esposizione a Illegio nel 2015 - spiega don Alessio Geretti da Gerusalemme dove è impegnato –. E’ triste non poter continuare la nostra attività per la nostra terra, ma se siamo impossibilitati a operare, dobbiamo per forza attendere.
L’intervento dello Stato, riguardante la mostra del San Giovannino, non doveva esistere e noi riteniamo che la questione debba essere riparata. Quello che è stato fatto, a nostro avviso, è un atto illegittimo che ci ha causato pure un danno economico, in quanto non è stato possibile allestire la rassegna alla Galleria Borghese. Avremmo voluto evitare di ricorrere alle vie giudiziarie, ma crediamo che sia stata la strada giusta. E in pochi giorni dovrebbe arrivare la sentenza».
A dire il vero il Tar avrebbe già dovuto pronunciarsi, dopo l’udienza del 27 marzo scorso, ma nelle due riunioni della Camera di consiglio non è stata evidentemente raggiunta una decisione.
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