«Immorali indennità e un’auto di lusso per i dirigenti Exe»
UDINE. Il Pd chiede la liquidazione della Exe. Il buco di bilancio di oltre 2,3 milioni è una «perdita colossale», al punto tale che «la migliore strada per uscire da questa storia è la chiusura della società controllata dalla Provincia di Udine», scrivono il capogruppo democratico a Palazzo Belgrado, Salvatore Spitaleri e il consigliere Andrea Simone Lerussi.
Intanto fra gli azionisti il malcontento dilaga. Se Legambiente intende cedere le proprie quote (536 azioni pari allo 0,06% del totale), il Comune di Manzano alza la voce bollando come «immorale» l’indennità del direttore della Exe, Aldo Mazzola, già al centro della reprimenda del presidente della Provincia Pietro Fontanini durante la votazione del bilancio, lunedì.
«Dopo più di tre anni da quando il Partito democratico chiede chiarezza sui conti della Exe e sul suo futuro industriale, rimaniamo da un lato piacevolmente sorpresi nell’aver convinto il presidente Fontanini che avevamo ragione (il riferimento è alla preoccupazione espressa proprio ieri dal numero uno di Palazzo Belgrado al “Messaggero Veneto”, ndr), ma dall’altro non possiamo che evidenziare il ritardo con cui si affronterà una questione ormai diventata esplosiva», scrivono Spitaleri e Lerussi.
Secondo i due democratici, l’azionista di maggioranza della Exe avrebbe fatto meglio a bocciare il bilancio, decidendo così già lunedì la messa in liquidazione della partecipata.
«Dopo che Fontanini ha approvato il bilancio 2012 con una colossale perdita, a rischio non sono solo i posti di lavoro, e non pensiamo di sicuro ai dirigenti ben pagati della società, ma c’è anche il rischio concreto che le perdite vengano messe a carico dei cittadini della nostra provincia – prosegue Spitaleri –. Appare sempre più chiaro come la rapida liquidazione della società sia l’unica via per arrestare un vortice di perdite ormai troppo grande per essere tenuto nascosto con partecipate e controllate, oppure coperto con il capitale sociale». Ed è Lerussi a chiedere la «nomina di un liquidatore che si sostituisca a tutti i Cda anziché scegliere nuovi amministratori per le controllate (l’indicazione, arrivata giovedì, di Piero Mauro Zanin per il ruolo di amministratore unico della Mtf, partecipata Exe, ndr)».
C’è poi quella che secondo il Pd è «un’omissione della Relazione sulla gestione del bilancio 2012: uno dei motivi di forte criticità della società sta nel fatto che Fontanini in persona abbia bloccato il progetto del gestore unico provinciale che prevedeva la fusione con le altre società che gestiscono i rifiuti in provincia. Una svista o una scelta consapevole per togliere qualche responsabilità al socio di maggioranza visto il futuro che si prospetta?», chiedono Spitaleri e Lerussi.
Intanto anche il Comune di Manzano (guidato da una coalizione di centrodestra) prende le distanze dalla gestione Exe. «Certe indennità e l’acquisto di un’auto di lusso, sebbene nel 2011, sono immorali nei confronti dei cittadini – attacca l’assessore all’Ambiente Valmore Venturini – ed è stato anche il presidente Fontanini a chiedere che l’indennità del direttore sia rivista, ma a quanto pare non è possibile, a meno di un passo indietro del diretto interessato». Il bilancio 2012 della Exe è stato approvato con l’unico voto favorevole della Provincia di Udine.
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