Immuni contro Stop Coronavirus Fvg: la guerra delle app e le differenze tra i due programmi anti-Covid

UDINE. Immuni, l’app per il contact tracing certificata dal ministero della Salute per contenere la diffusione del Covid-19, invia un messaggio al cellulare delle persone entrate in contatto diretto con una persona risultata positiva al coronavirus, per segnalare il potenziale contagio. Stop coronavirus Fvg è l’applicazione messa a punto dalla Regione ad aprile e mai rilasciata per il veto giunto da Roma, che ha chiesto ai governatori di lasciare campo libero al software studiato da Bending Spoons e adottato dal ministero.
Per Stop coronavirus Fvg gli sviluppatori avevano immaginato a un sistema di allerta “mediato”, con la comunicazione ai potenziali contagiati demandata ai Dipartimenti di prevenzione. La principale differenza tra le due applicazioni è alla base della decisione del governatore Massimiliano Fedriga, di ritirare la disponibilità alla sperimentazione di Immuni in Friuli Venezia Giulia. Uno stand-by che non necessariamente porterà all’adozione dell’app perfezionata in regione da Insiel: la rottura di Trieste, se seguita da altre Regioni, potrebbe tuttavia portare a un ripensamento a livello nazionale sull’utilizzo del sistema informatico di tracciamento dei contagi.
PER APPROFONDIRE
Come funzionano
La fase di stasi in regione è l’occasione per mettere a confronto le due applicazioni. Che hanno molti punti in comune, ma pure qualche differenza. A partire dal passaggio immediatamente successivo all’installazione: Immuni, nella sua versione per dispositivi Android, richiede l’attivazione della geolocalizzazione, imprescindibile per il funzionamento dell’app, che tuttavia non immagazzinerà le informazioni relative al posizionamento dell’utente. Una richiesta che non si vedranno formulare gli utenti iOs, ai quali verrà richiesta unicamente l’autorizzazione alla ricezione delle notifiche. Stop coronavirus Fvg non prevede invece alcuna attivazione del sistema Gps.
Dati personali
L’applicazione messa a punto da Accenture e perfezionata per il Fvg da Insiel richiede all’utente che l’attiva tre dati, da indicare nella prima maschera che appare sul telefonino: il numero di telefono, il codice fiscale (scelto per la sua univocità e per ridurre il rischio di errori) e l’azienda sanitaria di appartenenza. Immuni richiede invece un unico dato, quello del comune di residenza (attraverso il cap), sufficiente a “indirizzare” eventuali notifiche.
Il sistema
Tanto Immuni quanto Stop coronavirus Fvg funzionano grazie al bluetooth low energy (a basso consumo di energia), sistema di trasmissione dei dati che fa in modo che se due dispositivi si incontrano a distanza ravvicinata si scambiano una temporary exposure key, un codice numerico cifrato temporaneo che viene memorizzato su entrambi gli smartphone in forma anonima. Archiviato nel metodo decentralizzato, il codice viene conservato per un massimo di quattordici giorni prima di essere eliminato. Non tutti i contatti vengono registrati: Immuni traccia gli incroci tra cellulari (e quindi tra persone) di durata minima di cinque minuti e fino a un massimo di mezz’ora sui rispettivi smartphone, avvenuti a una distanza pari o inferiore a un metro; Stop coronavirus Fvg fa scattare l’alert dopo 15 minuti.
«Sono positivo». E ora?
Differente è pure il sistema per la comunicazione della positività al Covid-19. “Umanizzato” quello dell’app del Fvg: l’utente risultato positivo al tampone indica al personale sanitario di aver scaricato e attivato l’applicazione, permettendo agli addetti dei Dipartimenti di prevenzione di ricostruire la catena di contatto. Immuni invece permetterà a una persona risultata positiva al test per Covid-19 di segnalare il proprio status direttamente via app, in forma anonima e in una sezione apposita, protetta da password unica da usare una sola volta.
La notifica
A quel punto tutti gli altri smartphone entrati in contatto nei giorni passati con chi è risultato infetto (viene registrato solo il primo “incrocio” tra smartphone) riceveranno la notifica. Per Stop coronavirus Fvg l’allerta è demandata agli operatori sanitari che, ricostruita attraverso il sistema di tracing la catena epidemiologica, provvedono a contattare telefonicamente le persone entrate in contatto con il soggetto infettato e quindi potenzialmente a rischio, chiedendo di recarsi dal medico curante o nelle strutture attrezzate per il trattamento del Covid. Procedure infilate in un cassetto per il momento: Insiel aveva testato con successo l’app, rimosso alcuni bachi e si preparava a pubblicarla su App Store e Google Play. Prima dello stop di Roma.
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