Imprenditore muore a 54 anni tre giorni dopo un malore

MARTIGNACCO. Un padre pazzo d’amore e d’orgoglio per i suoi figli, un marito presente e un “capo” con un senso di responsabilità fuori dal comune. Poche parole per ricordare quella che era semplicemente, e senza retorica, una bella persona, anche capace, tra lavoro e famiglia, di inseguire le sue passioni, la motocicletta e la montagna.
Daniele Cosatti, titolare della Edilmartignacco, di Torreano di Martignacco, è mancato tre giorni dopo l’emorragia cerebrale che l’ha colpito mentre rientrava a casa.
Di fronte al malore, che il 54enne aveva riconosciuto all’istante, ha chiamato i soccorsi: l’ambulanza l’ha raggiunto e portato all’ospedale di Udine. Purtroppo le sue condizioni sono peggiorate, fino a non lasciare più speranze alla famiglia.
Nato a Udine, ma originario di Pasian di Prato, Cosatti viveva in città con la moglie Cristina e i figli Sara, Erica e Giacomo. «Ne era fiero, c’era una gran complicità tra loro – racconta Cristina –. Domenica scorsa era andato a vedere una gara di enduro con Giacomo, la moto era una grande passione che condividevano.
Erica è un’atleta dell’Asu: lei era la sua ginnasta preferita, mostrava agli amici i video in cui era protagonista. E poi Sara, il suo alter ego, era ciò che lui avrebbe voluto essere».
L’amore tra Daniele e Cristina sboccia nel 1987, il 14 febbraio. «L’ho conosciuto quando avevo solo 17 anni, lui faceva il militare con mio fratello – ricorda con il sorriso la moglie –. Quest’anno avremmo festeggiato i 25 anni di matrimonio: è sempre stato un marito e un padre presente, c’era quando serviva, quando ne avevamo bisogno».
L’approccio nei rapporti personali – attento e premuroso – non era molto diverso da quello sul lavoro. L’Edilmartignacco di Torreano di Martignacco, nata nel 1980 e specializzata nella vendita di materiali e articoli per l’edilizia, era la sua seconda casa. Ma l’edilizia era materia di famiglia, prima con il nonno Eno – negli anni Trenta – e poi con il papà Riciotti.
«Con il punto vendita di Moggio Udinese, aperto nel 2017, erano undici i dipendenti in totale, alcuni anche storici – spiega il fratello Maurizio, che con lui ha seguito l’azienda fino agli anni Novanta –. La notizia della scomparsa di Daniele ha colpito tutti: era un buon capo, un accentratore con un grande senso di responsabilità, voleva avere tutto sotto controllo».
Dal giorno del malore fino a domenica tutta la famiglia («Siamo molto uniti, tra parenti ci ritroviamo a essere uno la stampella dell’altro davanti a uno tsunami che spazza via tutto», commenta ancora la moglie) ha vissuto momenti di estrema sofferenza: un dolore che è stato però confortato dalla straordinaria vicinanza di amici e conoscenti.
«Spero che Daniele si renda conto di quanto amore c’è stato, di quante persone gli hanno voluto davvero bene – riflette ancora Cristina –. Il via vai di gente all’ospedale, inimmaginabile, è la dimostrazione di quanto fosse una buona persona, un buon papà e un buon marito».
Il funerale di Daniele Cosatti sarà celebrato giovedì 30 maggio, alle 15.30, nella chiesa della Madonna delle Grazie, a Udine, partendo dall’ospedale. —
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