Imu al minimo a Udine salvi in parte i conti Ater

Il sindaco Honsell: per le case popolari sarà applicata l’aliquota allo 0,8 per mille. Il presidente Murello: ora anche gli altri Comuni seguano lo stesso esempio
Udine 21-02-2011 ater via mantova Telefoto Copyright PFP
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UDINE. Buone notizie sul fronte dei conti per l’Ater di Udine. Proprio ieri il presidente dell’Ater Udine, Lorio Murello (facente funzioni dopo le dimissioni di Attilio Vuga), nel corso di un incontro con il sindaco Honsell ha avuto la conferma della delibera con la quale Udine ha già deciso di togliere il 3 per mille all’aliquota Imu per le case Ater. «L’Ater - ha precisato il presidente Murello - possiede il 50 per cento del proprio patrimonio immobiliare nella città di Udine e quindi ringraziamo il sindaco per la decisione presa».

Ora la speranza è che anche gli altri Comuni seguano ufficialmente l’esempio del capoluogo. «Dalla differenza di aliquota dal 3,8 allo 0,8 per mille può cambiare radicalmente il nostro bilancio», ha aggiunto Murello.

Con aliquota fissa al 3 per mille in tutti i Comuni, l’Ater avrebbe una stangata di un milione e mezzo di euro. Ma già con la sola decisione di Udine di applicare il minimo, il salasso ora scende a “soli” 750 mila euro. Da qui l’appello che anche gli altri Comuni della provincia affinchè seguano l’esempio del capoluogo.

«In assenza di questi fondi - ha spiegato ancora il presidente facente funzioni - per l’Ater sarà difficile eseguire le adeguate manutenzioni. Siamo in chiusura d’anno e stiamo facendo anche altre considerazioni, in parte senz’altro positive, come sul fatto che il Fondo di solidarietà regionale anche quest’anno è riuscito a stanziare una somma atta a coprire la differenza tra i costi di gestione che l’Ater ha per l’edilizia sovvenzionata (circa 120 euro ad alloggio) e i ricavi dati dagli affitti di fascia “A” (58,93 euro ad alloggio)».

La buona notizia che arriva dal Comune di Udine non fa comunque dimenticare all’Ater che per quest’anno dovrebbe esserci un minor introito dagli affitti per la recente normativa regionale che allarga pure ai figli maggiorenni l’inserimento nel nucleo familiare, ampliando così gli sgravi.

Ma proprio la Regione potrebbe essere ancora una volta un alleato in più. «Spero che gli sforzi che la Regione e l’assessore Riccardi stanno mettendo in atto per il futuro delle Ater - ha concluso Murello - possano portare nella auspicata direzione della salvaguardia delle risorse finanziare degli Enti. E ieri durante una riunione con lo stesso assessore ci siamo resi partecipi proprio della costruzione della riforma nata dal basso e per questo motivo veramente condivisa».

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