In 120 e un solo pullman: è bagarre al capolinea
GRADO. I gitanti lasciati a terra perché l’unico pullman in partenza da Grado per Udine era stracolmo. E altre persone in attesa alle fermate, durante il percorso, pure lasciate a terra poiché non c’era più posto a bordo.
Del resto sul pullman i 54 posti a sedere erano tutti occupati e altre 20 persone sono state costrette a viaggiare in piedi. Lo sconcertante episodio è accaduto sabato alle 17, in piazza Carpaccio, dove in attesa del pullman della Saf per Udine c’erano almeno 120 persone.
Alcune di esse, alla minaccia dell’autista di non partire se gli animi non si fossero placati, sembra abbiano addirittura cercato di tirarlo giù dal mezzo. La gente, insomma, era furibonda.
«Sono seduto sui gradini della porta del pullman – sbotta Luciano De Crignis, di Udine, contattato telefonicamente mentre viaggiava in direzione di casa – con un mal di schiena che non vi dico. E’ incredibile che la Saf non provveda a mettere a disposizione più mezzi».
Un aspetto da valutare, poiché a fronte dei molti passeggeri trasportati al mattino in direzione di Grado, parrebbe logico prevedere un’adeguato numero di pullman nelle ore del rientro.
Secondo quanto riferito da alcuni passeggeri, l’autista ha anche cercato di contattare qualche dirigente dell’azienda, ma dato che il problema si è presentato nel pomeriggio del sabato pare che nessuno fosse rintracciabile. Dopo numerosi tentativi, comunque, sembra che un pullma di rinforzo sia arrivata a Palmanova.
Quanto accaduto, ripetiamo, si è verificato sabato scorso. Alcuni passeggeri hanno però ricordato che l’affollamento è notevole in ogni fine settimana. La linea Grado-Udine passa ovviamente anche per le varie località della Bassa friulana, da Aquileia a Cervignano e Palmanova, e di conseguenza è molto frequentata.
C’è davvero tanta gente che preferisce i mezzi pubblici per raggiungere Grado. A parte la minore spesa, si sa che a Grado trovare parcheggio è un problema. Scesi dal pullman, invece, con quattro passi si arriva in spiaggia.
E nel pomeriggio si rientra a casa, o meglio si tenta di rientrare.
A proposito di mezzi diversi dalla macchina per raggiungere Grado, ci sono anche quelli dell’Apt, l’Azienda provinciale trasporti dell’Isontino, che da quest’anno ha pure istituito un servizio bici-bus, con tre corse giornaliere andata e ritorno nei fine settimana.
Agganciato alla corriera c’è un carrello che può contenere una trentina di biciclette. E per chi arriva da Trieste c’è anche la linea marittima, che sta registrando un notevole successo.
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