In 2.500 per l’ultimo saluto a Nadia, il papà: “Il tuo sorriso era il nostro sole” - Foto

DIGNANO. Sono stati celebrati, nel parco festeggiamenti di Vidulis di Dignano, dal parroco di San Daniele, monsignor Marco Del Fabro, i funerali di Nadia Orlando, la giovane di 21 anni uccisa dal fidanzato Francesco Mazzega, 36 anni, fra il 31 luglio e il primo agosto scorsi.
Oltre 2.500 persone, parenti, amici, cittadini e sindaci dei comuni della zona, si sono radunate nel Parco del Tagliamento per dare l'ultimo saluto a Nadia e stringersi al dolore dei suoi familiari, papà Andrea, mamma Antonella e il fratello Paolo.
«Il sole splende alto ma non scalda più il cuore e la pelle di Nadia, il suo sorriso era il nostro sole quotidiano - ha detto il papà della ragazza -. Sono onorato di averti avuto come figlia».
Andrea Orlando, in un commosso saluto, ha detto con forza «no alla violenza sulle donne» e ha ringraziato tutte le persone che in questi giorni sono state vicine alla famiglia.
A ricordare Nadia si sono alternati anche le amiche della ragazza, il sindaco del paese e i componenti del comitato festeggiamenti.
Sul piano delle indagini, gli investigatori hanno ascoltato un testimone che proprio dall'area festeggiamenti di Vidulis, la sera del 31 luglio, avrebbe udito delle urla provenire dal greto del Tagliamento, forse proprio negli attimi in cui la ragazza è stata uccisa.
«L'ultima invocazione che Gesù ci ha insegnato nella sua preghiera è: liberaci dal male. Sia la nostra supplica perché il male ci ha toccati tanto da vicino.
Rispondiamo al maligno rinnovando la nostra fede cristiana così profondamente radicata nel cuore di Nadia»: lo ha scritto il vescovo di Udine, monsignor Bruno Mazzoccato in un messaggio ai genitori e ai familiari di Nadia.
Mazzoccato ha evidenziato «la straordinaria solidarietà di tanti cuori amici» che sta sostenendo i genitori di Nadia «nel loro straziante dolore».
«Una preghiera dolorosa e sincera - ha aggiunto - non può non arrivare anche a colui che, con la coscienza annebbiata, si è fatto collaboratore del maligno.
Il Signore gli doni la forza del pentimento e il coraggio di impegnare la vita per una riparazione, almeno parziale, del grave male che ha fatto».
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