In 81 per un posto all'anagrafe: ecco le storie e le aspirazioni dei candidati

TRIVIGNANO. Si sono presentati in 81 per un posto soltanto. È l'esercito di candidati al concorso del Comune per istruttore amministrativo (categoria C1) per l'area amministrativa, servizio anagrafe, stato civile ed elettorale che, giovedì 11 luglio, ha sostenuto la prova nella palestra comunale di Trivignano.
Abbiamo raccolte le testimonianze e le storie di alcuni dei candidati e ve le proponiamo
- Il laureato che cerca il posto fisso
Arriva da Farra d’Isonzo, in provincia di Gorizia, ha 22 anni e si è laureato da poco alla facoltà di scienze politiche. Nicola Tonetti ha deciso di tentare il concorso pubblico indetto dal Comune di Trivignano. Da grande sogna di diventare un istruttore direttivo proprio in un Comune. «Ovviamente il tentativo è d’obbligo in casi come questo – spiega il laureato –. Dopo aver fatto uno stage all’Università, ho tentato di passare un concorso a Maniago ma non è andato come speravo. Ho studiato parecchio. Non sono esami semplici. La cosa sicuramente più complessa sono tutte le norme relative al comparto unico in Friuli Venezia Giulia».
- Elena e il sogno di formare una famiglia
Ha 30 anni Elela Simonatto e arriva da Portogruaro, in Veneto. È laureata in lettere e lavora in un Comune già da un anno. Il suo contratto è a tempo determinato. «Non ho il posto fisso – racconta –. Certo sono felice di lavorare ma mi manca la stabilità per pensare con maggiore tranquillità al mio futuro. Ho fatto un altro concorso ma era sempre per un tempo determinato. Mi sono preparata bene per sostenere queste prove scritte e ovviamente non è stato per nulla facile lavorare e studiare. La speranza è di passare e di poter finalmente iniziare a pensare alla mia futura famiglia. Per ora non ho ancora la tranquillità necessaria»
- "Cercano persone con esperienza"
Enrico Zorzini, 30 anni, di Udine, è laureato in giurisprudenza. È particolarmente interessato all’ambito amministrativo e a quello dell’urbanistica e degli appalti. Sta aspettando di entrare in palestra per sostenere la prima delle due prove. Un po’d’ansia c’è e inizia a farsi sentire. «Mi sono laureato un anno fa – spiega –. Sto studiando per vari concorsi. Cerco di tenermi aperte più strade. Mi interessa molto tutto il settore degli appalti, dell’urbanistica e il settore amministrativo. Vorrei anche formare una famiglia ma prima devo sistemarmi dal punto di vista lavorativo. Purtroppo spesso cercano persone che abbiano già esperienza».
- Luisa ha perso il lavoro sette anni fa
Luisa Tonini ha 49 anni e arriva dalla Bassa friulana, da Bagnaria Arsa. Sette anni fa, nel 2012, ha perso il lavoro. Ha iniziato fin da subito a darsi da fare per trovare un’altra occupazione. «Ho fatto stage, tirocini e anche le pulizie per un periodo – spiega –. Ora sto lavorando con una cooperativa ma il mio contratto scadrà a settembre. Cerco un posto fisso da tanti anni, ormai è diventato un sogno, purtroppo molto difficile da realizzare. Sono single. Non è semplice, in questa situazione, pensare a una famiglia. Non sono mai rimasta con le mani in mano eppure sono tutti contratti a termine. Manca una visione d’insieme del proprio futuro».
- La mamma che sogna di fare carriera
Silvia Pecoi, 28 anni, ha due bambini. Ha una laurea triennale in economia e vive a Gorizia. Si è licenziata dal lavoro e ha scelto la disoccupazione volontaria. «Secondo me, almeno in ambito amministrativo – le sue parole – non è difficile trovare lavoro. Mi sono licenziata ma devo dire che mi hanno chiamata diverse aziende. Quello che cerco, visto che ho due bambini, è la sicurezza e anche uno stile di vita ordinato, con orari fissi soprattutto. Sicuramente sogno anche, perché no, di poter fare carriera nel lavoro. Ho pensato di provare questo concorso pubblico perché ritengo che, nel caso dovesse andare bene, sarebbe un’ottima opportunità di crescita».
- "Dicono che sono troppo qualificato"
Sergio Pizzo, 25 anni, di Cervignano, è laureato da un mese e mezzo in diritto per l’impresa. Non riesce a trovare lavoro nel suo settore. «Mi sono sentito dire che sono troppo qualificato – dice –. Ho lavorato, anche quando studiavo all’Università, in tutti i settori tranne quello che mi compete. È il primo concorso che faccio, volevo vedere come funziona la macchina organizzativa in modo tale da essere magari più preparato per affrontarne anche altri. Se una persona si accontenta non è molto difficile, secondo me, trovare un’occupazione ma diventa tutto più complesso se si cerca lavoro in ambiti più specifici». —
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