«In attesa da 9 mesi per un’operazione Vani tutti i solleciti»

La segnalazione di un 83enne affetto da ernia inguinale «Mi hanno detto che c’è chi ha aspettato quasi un anno»
Di Piero Tallandini

Da nove mesi è in attesa che gli venga fissata la data per l’operazione (ernia inguinale), disposta in seguito a visita chirurgica in ospedale lo scorso maggio. «Mi era stato detto, in occasione della visita, che sarei stato operato entro 180 giorni. Sono passati nove mesi e questa mattina – ha riferito ieri il diretto interessato – sono andato in ospedale per un ulteriore sollecito: mi è stato detto in segretaria che non c’è ancora una data e che in questo periodo stanno operando i pazienti per i quali la visita chirurgica era stata eseguita in marzo. Possibile che ci siano tempi di attesa che arrivano a undici mesi per essere sottoposti a un’operazione?».

A segnalare il problema al Messaggero Veneto è stato ieri un pensionato pordenonese di 83 anni. «Sono stato sottoposto a visita chirurgica ospedaliera su indicazione del mio medico di famiglia il quale aveva diagnosticato un’ernia inguinale meritevole di intervento chirurgico – ha premesso l’anziano –. In ospedale mi hanno fissato la visita di chirurgia. Fin qui tutto bene, e anzi i tempi erano stati più rapidi di quanto mi aspettassi. Il 26 maggio in seguito a visita ed esami, il medico chirurgo ospedaliero ha riconosciuto la necessità di procedere con l’intervento e sono stato messo in lista. In quell’occasione mi hanno detto che l’intervento sarebbe stato eseguito entro 180 giorni e in segreteria mi hanno spiegato che sarei stato avvertito 30 giorni prima dell’intervento». «Io ho fatto presente che quest’ernia mi dava molto fastidio – ha spiegato l’83enne pordenonese – e che speravo che fosse possibile ridurre i tempi d’attesa. L’11 agosto mi sono recato in ospedale per chiedere se ci fosse qualche novità e mi hanno spiegato che l’attività chirurgica, visto il periodo estivo, procedeva a ritmo ridotto. È trascorso l’autunno e ancora nulla. Il 6 dicembre mi sono recato in ospedale chiedendo come mai ancora non mi fosse stato fissato l’intervento e in segreteria mi hanno detto che avrebbero fatto un sollecito. Nessuna notizia anche nelle settimane successive. Il 27 gennaio sono tornato in ospedale e mi hanno detto che non c’erano novità». Finchè si è arrivati alla giornata di ieri. «Mi sono recato alla segreteria di Chirurgia 1 e mi hanno riferito che ancora non è stato fissato il mio intervento. In più, a fronte delle mie rimostranze, mi hanno spiegato che attualmente stanno operando pazienti che avevano eseguito la visita chirurgica a marzo. Significa che dovrei aspettare almeno 11 mesi anch’io prima di essere operato? Sono stato invitato ad avere ancora un po’ di pazienza ma se avessi saputo prima che l’attesa sarebbe stata così lunga magari avrei pensato di rivolgermi a un’altra struttura visto che da mesi devo convivere con un’ernia che mi rende difficile camminare e mi provoca notevole fastidio».

Abbiamo interpellato il direttore generale dell’Aas Giorgio Simon il quale ha spiegato che si sta già lavorando per riuscire a ridurre i tempi d’attesa che negli ultimi mesi si sono allungati a fronte della riorganizzazione dell’attività di chirurgia (sempre più concentrata sul nosocomio di Pordenone) e a causa di problematiche contingenti come il boom dell’influenza che fino a una settimana fa aveva costretto a togliere 14 posti letto alla chirurgia mettendoli a disposizione di medicina. «Mi dispiace per il caso di questo paziente – ha sottolineato Simon –, ma stiamo già cercando di ridurre i tempi d'attesa e martedì abbiamo avuto una riunione operativa proprio per trovare una soluzione. Decentreremo gli interventi meno urgenti su Spilimbergo e San Vito in modo da accorciare la liste d’attesa a Pordenone».

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