In Borgo stazione la “chiave” del giallo

L'omicidio Sacher, la polizia sentirà nel quartiere i conoscenti delle due minorenni. Oggi l’auto della vittima al setaccio della Scientifica
Udine 13 aprile 2013 Omicidio Mirco Sacher. Portata in questura l'auto della vittima. Copyright Foto Petrussi / Ferraro Simone
Udine 13 aprile 2013 Omicidio Mirco Sacher. Portata in questura l'auto della vittima. Copyright Foto Petrussi / Ferraro Simone

Borgo stazione al setaccio della polizia. Potrebbe nascondersi lì, tra le confidenze riferite a qualche amico della zona, il “segreto” delle due quindicenni udinesi accusate dell’omicidio di Mirco Sacher, il pensionato delle Ferrovie di 66 anni trovato morto due domiche fa in un campo di via Buttrio. Era quello l’ambiente frequentato fuori da scuola dalle studentesse ed era lì che, quel pomeriggio, avevano chiesto al “nonno” di essere accompagnate.

I contatti nella zona. Completate le verifiche tra i compagni di scuola e gli insegnanti dell’istituto professionale al quale entrambe sono iscritte, la Squadra mobile diretta da Massimiliano Ortolan comincerà oggi a sentire un lungo elenco di persone - per lo più coetanei, tra cui anche alcuni stranieri - che, per un motivo o per l’altro, gravitano in Borgo stazione e che con le due ragazze si incontravano o sentivano spesso. L’obiettivo è ricostruire il mondo delle minorenni, al di là di ciò che i loro stessi genitori potevano conoscere, e capire così quale fosse il reale interesse nel frequentare Sacher.

Perchè in via Buttrio? Appurata, almeno nelle sue linee essenziali, la fase successiva alla morte del pensionato - dalla folle fuga con la sua auto verso la Toscana, al rientro in treno a Pordenone -, resta aperto il quesito principale relativo al movente che, a seguito della collutazione, le ha spinte ad aggredirlo e ucciderlo (o quantomeno, a provocarne il decesso). Perchè - ci si chiede in Questura - sono finiti proprio in quell’area verde di via Buttrio e perchè ci sono andate con lui? Per sistemare la faccenda, dall’ipotetica prestazione sessuale all’altrettanto presunta azione estorsiva, non sarebbe stato più facile restarsene a casa di Sacher, nell’appartamento di via Strassoldo nel quale avevano poco prima pranzato e dove le due amiche erano già entrate diverse volte in precedenza?

Cellulari e auto. L’attività investigativa prosegue anche sul piano tecnico, con gli accertamenti disposti su computer, telefonini e profili Fb. Tra domani e mercoledì, la polizia riceverà i tabulati e le informazioni relative ai cellulari che si sono interfacciati in via Buttrio nella fascia oraria precedente e successiva al delitto. E oggi la Scientifica controllerà palmo palmo la Fiat Punto bianca trasferita a Udine da Pordenone, alla ricerca di qualsiasi elemento ricoducibile all’omicidio. A cominciare dalla sim card del telefonino di Sacher, tolto da una delle due per essere sostituita con la propria. Importante potrebbe rivelarsi anche il rinvenimento di eventuali scontrini, con cui spiegare la sparizione dei 130 euro prelevati quella mattina dall’uomo.

Il nulla osta. Dalla Procura dei minori di Trieste, intanto, la famiglia della vittima attende ancora di ricevere il nulla osta per la sepoltura. Secondo l’avvocato Valerio Toneatto, cui i parenti si sono rivolti per tutelarne l’immagine, la comunicazione dovrebbe arrivare tra oggi e domani.

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