In campo agenti e cittadini «Potenziamo i controlli»

Vertice in prefettura: polizia postale e Digos aumenteranno il presidio del territorio Laganà e Di Bisceglie: «Ma anche le gente se vede movimenti sospetti lanci l’allarme»
Di Andrea Sartori

SAN VITO. Dopo la tragedia, scattano le contromisure anti-rave in provincia, a partire dalla zona di San Vito: da una parte i controlli preventivi delle forze dell’ordine – in prima linea polizia postale e Digos –, dall’altra la sensibilizzazione dei cittadini, chiamati a segnalare situazioni di illegalità e a vigilare sul territorio.

Ieri il sindaco Antonio Di Bisceglie ha discusso con il prefetto, Maria Rosaria Laganà, e i rappresentanti delle forze dell’ordine, nella riunione del comitato per l’ordine pubblico e la sicurezza. Un dialogo tra il Comune maggioramente interessato dai rave in questo momento – ma non è ovviamente il solo – e chi organizza le misure di ordine pubblico. Ora si tratta di concretizzare quanto espresso a livello di intenti. «Abbiamo fatto il punto su un fenomeno complesso – premette Laganà –, si tratta di eventi difficili da bloccare, a causa del passaparola che caratterizza l’organizzazione, basata su contatti tra i partecipanti via social network e messaggistica. Sarà coinvolto il dirigente della polizia postale di Trieste per individuare una strategia utile a intercettare queste abitudini».

Questo per quanto riguarda la prevenzione, per garantire la quale hanno un ruolo tutte le forze dell’ordine: nel caso dei rave, comunque, polizia postale e Digos «sono le specialità più adatte allo scopo nel rafforzare l’aspetto investigativo, per intercettare i responsabili prima che si organizzino questi eventi, con la consapevolezza che partono annunciandoli come momenti di divertimento, ma possono diventare altro». Il prefetto osserva che «il territorio è già presidiato: sicuramente dopo questi eventi l’attenzione si alza». D’altronde, negli ultimi mesi blitz delle forze dell'ordine nelle aree golenali non sono mancati, per identificare o segnalare partecipanti a feste abusive.

Ma il territorio entro gli argini del Tagliamento è vastissimo. Ed è qui che si inseriscono altre iniziative di controllo, coinvolgendo i cittadini. «Ho suggerito al sindaco forme di controllo del territorio – aggiunge Laganà –, sensibilizzando i residenti perché, in caso notino situazioni simili nelle loro vicinanze, chiamino i canonici numeri d’emergenza (113 o 112), prima che possa succedere l’irreparabile. Vero che spesso queste feste si organizzano in poco tempo, ma sintomi quali disturbi dal rumore, per i residenti vicini, devono essere segnalati alle forze di polizia. In questo modo si possono anche salvare delle vite». Non solo: «Si è convenuto di portare avanti attività di sensibilizzazione nei confronti dei ragazzi, perché non associno l’utilizzo di stupefacenti con momenti di svago». Ancora, «il sindaco potrà avviare una riflessione su quanto già suggerito ad altri Comuni, ovvero avviare una forma di vigilanza stile “sentinelle del territorio”: i cittadini, senza diventare sceriffi, possono segnalare movimenti e situazioni sospetti, soprattutto nei luoghi più isolati».

Soddisfatto del confronto Di Bisceglie, che già aveva ipotizzato alcune iniziative di questo genere. «L’incontro ha permesso di approfondire la tendenza, che è europea, di organizzare rave party – afferma il sindaco – e di capire come cercare di intervenire al meglio in un’ottica di prevenzione. L’invito immediato è quello rivolto alle popolazioni più vicine a questi eventi: li segnalino subito alle forze dell’ordine. Poi approfondiremo la possibilità di coinvolgere le popolazioni in un maggiore controllo del territorio».

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