In Carnia ora è polemica sull’acqua potabile

PALUZZA. Scoppiano le polemiche in Carnia, a conti fatti la più danneggiata dalle ultime piogge, perchè a Tolmezzo e nella valle del But la gente dovrà continuare a bollire l’acqua per renderla potabile almeno fino a metà settimana. Colpa delle infiltrazioni nelle tubature gestite da Carniacque. Società, dunque, nel mirino delle amministrazioni comunali, dopo le polemiche dei giorni scorsi sui conti in rosso.
I sindaci attaccano: il ciclo dell’acqua potabile va ripensato. Il sindaco di Paluzza, Massimo Mentil, ha emesso già da venerdì l’obbligo di bollitura». L’emergenza maggiore però era l’allagamento della parte bassa della frazione di Timau.«Nella zona più a valle della frazione - ha spiegato il sindaco - le case sono praticamente a livello dei corsi d’acqua, e anche le fogne non riuscivano a smaltire le acque, per cui ci siamo subito mossi per andare incontro ai disagi della gente, che merita essere ringraziata per il grande senso di responsabilità e la pazienza dimostrati».
Un problema annoso, quello dell’inquinamento della fonte idrica potabile, che spesso si ripresenta in occasione di intense e prolungate piogge. «Succede sempre così, e ci preoccupano le condizioni dei prossimi giorni, quando sono previste altre piogge». «Certamente è un problema - termina Mentil - che dovremo proporre al gestore Carniacque, in modo che questi disagi nel futuro abbiano a non ripresentarsi». All’insegna del “piccolo è bello” i sindaci dei comuni più piccoli si schierano contro la gestione accorpata, Carniacque, e chiedono a gran voce la gestione in mano ai municipi.
Cercivento ha sempre resistito all’ingresso in Carniacque. «Noi non abbiamo problemi di non potabilità dell’acqua - attacca il sindaco Luca Boschetti - la gente si rifornisce da fonti proprie locali. Il problema di fondo però permane, la gestione delle acque deve rimanere in loco: quando piove, o vi sono previsioni di problemi, l’operaio del comune sa dove, quando e come agire, e questi problemi non si presentano». «Nelle utenze private colpite dall’emergenza resta il problema - chiude Boschetti - di ripulire filtri e quant’altro colpiti dall’emergenza, con ulteriori costi e disagi per le famiglie».
Zuglio, sebbene l’acqua sgorghi torbida nella zona più bassa del paese, non ha emesso l’ordinanza di bollitura. «C'è uno scaricabarile - ammette il sindaco Battista Molinari - di competenze e di responsabilità fra Ass e Carniacque». In alcune abitazioni più a valle, fra queste anche in quella del primo cittadino, l’acqua non sgorga limpida. «Abbiamo chiesto che le verifiche della potabilità siano effettuate in questa zona, più investita da questi eventi».
La raccolta di acqua per le verifiche di potabilità è effettuata in una fontana pubblica più a monte. «L’Ass ci dice che Carniacque dovrebbe costruire un pozzetto nella zona interessata, in quanto non possono attingere a fonti private, ma la società gestrice del servizio non ci ha mai risposto». Quindi nessun avviso di non potabilità è stato inviato. «A ogni buon conto, noi abbiamo quattro fonti locali, una per ogni frazione: Araseit di Fielis, Costalt di Sezza, Buse di Zuglio e Staulot di Formeaso, che sono messe in rete e non sono inquinate».
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