In Castello una tendopoli notturna FOTO

Udine, grande successo per l’evento organizzato dalla Protezione civile. Protagonisti i ragazzi 
Udine 19 luglio 2013 notte sotto le stelle Copyright Petrussi Foto Press/Turco
Udine 19 luglio 2013 notte sotto le stelle Copyright Petrussi Foto Press/Turco

UDINE. Ottanta brande allestite sul prato dinnanzi al Castello di Udine per altrettanti bambini incuriositi. Anche quest’anno si è svolta l’attesissima notte in tenda organizzata dalla Protezione Civile, ormai giunta alla sua sesta edizione. L’iniziativa tra venerdì e sabato ha coinvolto 80 ragazzini tra gli 8 e i 12 anni provenienti da tutta le regione, tra loro veri e propri aficionados dell’evento.

«Un giorno mi sono trovato a riflettere sul fatto che a questa età i ragazzi sono molto ricettivi e che lavorare con loro per far conoscere i nostri valori sarebbe stato gratificante oltre che molto utile».

A parlare è Graziano Mestroni, coordinatore della sezione udinese della Protezione Civile, l’uomo che anche quest’anno con la sua idea ha trascinato sul colle del Castello oltre una sessantina di volontari, oltre che della Protezione Civile, anche dell’Arpa Fvg-Osmer, dell’associazione Radioamatori italiani, del Fesn (Rete sismica sperimentale del Friuli), degli Acdc (Addestramento cani da catastrofe), dell’Impronta del Nordest e della Croce Rossa Italiana.

Tutte queste realtà, distinte ma unite nell’obiettivo di garantire sicurezza in caso di calamità o emergenza, oltre ad aver allestito il grande campo di accoglienza sul prato del Castello, hanno anche organizzato spazi in cui far vedere all’esercito di curiosi tutte le loro attrezzature e attività.

Se vi chiedete cosa abbia attirato maggiormente l’attenzione dei bimbi c’è proprio l’imbarazzo della scelta (gli ospiti più attesi, i vigili del fuoco, erano assenti giustificati perchè impegnati in servizio). I ragazzi si sono quindi alternati tra una postazione e l’altra. Mentre qualcuno era intento a scoprire i segreti dell’ambulanza della Croce Rossa, altri osservavano i cani da soccorso in azione.

«Abbiamo simulato un’emergenza in cui i cani dovevano trovare un disperso - ha spiegato Marisa dell’associazione L’impronta del Nord Est - , cercando di far capire ai ragazzi che addestrare questi animali al soccorso non è un lavoro, ma una passione che dura una vita».

Curiosità hanno destato anche i radioamatori, con il loro prototipo di radio utile in caso di catastrofe, le simulazioni meteorologiche dell’Arpa e quelle sismologiche del Fesn.

E i ragazzi che sono riusciti a svegliarsi freschi e pimpanti (il coprifuoco ufficiale è stato dato alle 23.30, ma i volontari hanno sentito spegnersi le ultime voci alle 2 di notte e le prime riaccendersi alle 5.30 del mattino!) hanno potuto assistere alle spiegazioni e del Fly rescue team con il parapendio, l’ultima emozione prima di rientrare a casa e raccontare tutto a mamma e papà.

(a.d.)

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