In centinaia a Paderno per l’addio a Fabio Frittelli

Tanti gli amici e i colleghi commossi che si sono stretti accanto alla famiglia Girasoli e rose bianche sulla bara di legno chiaro, la salma sarà cremata
Di Maurizio Cescon
Udine 09 Febbraio 2013 funerale fabio Copyright Petrussi press Turco
Udine 09 Febbraio 2013 funerale fabio Copyright Petrussi press Turco

Girasoli e rose bianche per l’addio a Fabio Frittelli, cantante noto con il nome d’arte di Mo-Do, pierre e imprenditore del mondo dello spettacolo, morto a soli 48 anni. Gli amici, quelli di vecchia data di Monfalcone (città dove era nato e dove vivono i genitori), i colleghi (anche Andrea Pellizzari, volto della tv) i soci titolari con lui della discoteca Mr Charlie di Lignano e tanta gente che lo ha conosciuto, dagli anni Ottanta a oggi, durante una serata nei locali più alla moda della regione o del Veneto, erano lì, in silenzio, sul sagrato della chiesa udinese di Sant’Andrea a Paderno. In centinaia, occhi gonfi per il pianto nascosti dagli occhiali scuri, si sono stretti ai genitori, alle sorelle Federica e Franca e agli altri parenti, distrutti per una perdita così drammatica e inaspettata.

E’ stato don Pierluigi Mazzocato, parroco di Paderno, quartiere nord di Udine dove Fabio abitava da qualche anno, a celebrare la funzione, con accanto don Francesco, anche lui conoscente di Frittelli fin dai tempi delle scuole. Dopo le letture, affidate all’ex Iena televisiva Andrea Pellizzari, il parroco, nell’omelia, ha voluto rincuorare i familiari. «Siamo vicini a mamma, papà e alle sorelle - ha detto don Mazzocato -, esprimo il mio affetto ai numerosi amici che sono qui presenti. Abbiamo ammirato tante volte lo sguardo e il sorriso di Fabio e la notizia della sua morte ha provocato in tutti noi un grande turbamento, nel profondo del cuore. E’ una scomparsa che ci ha lasciato attoniti e sorpresi. Non troveremo una risposta nelle cose umane a quanto è accaduto, la risposta dobbiamo ricercarla nella fede. La morte è un momento di passaggio, non è la conclusione dell’esistenza di un uomo. Il Signore conceda a Fabio la pace eterna, quella pace che è desiderio di ogni persona. Il Signore tenga conto della sua vita, dei tratti distintivi del suo carattere: solarità, amicizia, giovialità e generosità. Quella canzone per la quale divenne famoso e che tutti conoscono, si concludeva con un Gute nacht, buonanotte. Noi adesso auguriamo al nostro fratello il buongiorno dell’eternità».

Al termine del funerale ha preso la parola Andrea Parigi, uno degli amici più stretti di Frittelli. Un discorso breve, ma che ha strappato un lungo applauso. «In noi c’è sgomento e tristezza - ha affermato - per due motivi: la tua assenza ci lascia un vuoto enorme e questo vuoto ce lo porteremo dentro. Dalla tua morte abbiamo appreso una verità e abbiamo acquisito una nuova consapevolezza: che dobbiamo migliorarci ogni giorno, dobbiamo sforzarci di comprendere meglio chi abbiamo vicino, chi amiamo. Non basta salutarci e chiedere a un amico “come stai?”, bisogna riuscire a capire se qualcuno ha bisogno di una mano, di un aiuto, magari per superare un momento di difficoltà. Ecco questa è la grande verità che ci lascia Fabio: dobbiamo essere tutti più bravi. Sappi che ti penseremo sempre, spero che tu possa illuminare il cammino di tutti noi». Sul sagrato di Sant’Andrea, all’uscita della bara (la salma sarà cremata) un secondo, intenso, applauso. Addio Mo-Do, addio Fabio.

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