In Fiera “scricchiola” la poltrona di Piccinetti

Pordenone. Il Movimento 5 stelle ha già chiesto la sua testa, il sindaco ci sta pensando. Ciriani: «I doppi incarichi li prevede la legge. L’ad non sempre in linea con me»

PORDENONE. La Fiera avrà finalmente lo statuto messo a nuovo – con l’introduzione dell’amministratore unico accanto alla figura del cda e con la declinazione delle competenze che già svolge – e con l’apertura a sinergie con altri enti.

Ma se l’amministratore unico, almeno per i prossimi anni, sembra un’ipotesi tramontata, l’assetto del cda potrebbe subire scossoni. E non solo perché il Movimento 5 stelle ha sollevato il caso doppi incarichi.

Sulla richiesta dei grillini, che vogliono “la testa” di Pietro Piccinetti perché è anche amministratore di Fiera di Roma e perché, a detta del movimento, non è stato capace di risanare i conti dell’ente, il sindaco distingue i piani.

Per quanto riguarda i doppi incarichi o quelli multipli – il primo a finire nel mirino del movimento è stato il presidente Atap, Mauro Vagaggini – Ciriani è netto.

«Capisco che per il Movimento sia ormai un mantra, ma nessuno può chiedere il divieto dei doppi incarichi se la legge lo consente. Un Comune non può andare oltre la legge. Sono poi convinto che vada valutata la qualità del lavoro e i risultati che uno raggiunge. Va poi ricordato che è cambiato il mondo e spesso gli incarichi degli amministratori, è il caso della fiera, vengono retribuiti poco rispetto alle responsabilità e al lavoro che gli amministratori svolgono».

Se questa è la premessa, tuttavia Ciriani fa intendere che la sua fiducia nei confronti dell’attuale amministratore delegato non sia più quella di un tempo. «Su Piccinetti in futuro vedremo. Che non sia sempre in linea con le mie idee e indicazioni è senz’altro vero...».

 

Non dice di più il sindaco, ma non serve. Voci non confermate dicono che il primo cittadino si sarebbe anche convinto del fatto che sdoppiare i vertici – attualmente ci sono un amministratore delegato e un presidente – non sarebbe poi così indispensabile alla gestione della fiera.

Ma la decisione dovrà essere presa agli altri soci e, ad avere le quote determinanti, sono la Provincia (e quindi la Regione visto che l’ente è commissariato) e la Camera di commercio.

Intanto la modifica dello statuto sarà portata in consiglio comunale lunedì prossimo. Modifiche tecniche, già avvallate dalla precedente amministrazione, ma importanti.

Tra le modifiche, all’articolo 4, si dice che «La società potrà costituire con altre società ed enti raggruppamenti temporanei di impresa al fine di partecipare a gare, concorsi, appalti e licitazioni private, effettuati da enti pubblici e privati per l’esercizio di attività analoghe a quelle del proprio oggetto sociale. Potrà inoltre partecipare con altre società ed enti a reti di impresa per conseguire il proprio oggetto sociale».

Un passo avanti verso quelle sinergie che Pordenonefiere cerca di portare avanti, proprio con Piccinetti, da tempo.

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