In Friuli boom di vaccinazioni contro la meningite

UDINE. Boom di vaccinazioni contro il meningococco B.
I casi di meningite registrati in Fvg nei mesi scorsi hanno provocato in molte famiglie una vera e propria corsa al vaccino, che la Regione ha reso gratuito fino al compimento dei 5 anni pur non essendo uno di quelli obbligatori.
In attesa di quantificare con esattezza il numero di vaccinazioni effettuate nelle ultime settimane, l’assessore alla Salute, Maria Sandra Telesca, si è concessa una considerazione: «Quando si trovano davanti alla malattia, le famiglie corrono a vaccinare i propri bambini. Non è però che se non vediamo malati di poliomelite il rischio non ci sia».
Suona come un’ammonizione quella dell’assessore, pronunciata a margine della III Commissione, presieduta da Franco Rotelli (Pd), che si è occupata proprio dello spinoso tema delle vaccinazioni, sentendo in audizione un folto gruppo di portatori d’interesse.
Le posizioni sono quelle già note. Da una parte i medici hanno ribadito l’importanza del vaccino come salvavita, dall’altra le associazioni hanno rivendicato la possibilità di scegliere.
In ballo c’è il divieto di accesso ai nidi d'infanzia in assenza delle vaccinazioni obbligatorie formalizzato in una proposta di legge a prima firma Luca Ciriani (Fdi) che però di fatto esiste già essendo – con legge dello Stato – resi obbligatori antidifterica, antitetanica, antipliomelitica e antiepatitevirale B.
Obbligatori e sanzionabili amministrativamente, salvo che le sanzioni nessuno le eleva. «Il problema – afferma Telesca – è che le quattro vaccinazioni obbligatorie vengono effettuate con il vaccino esavalente, che ne contiene due facoltative e così chi obietta semplicemente non lo fa».
La questione è delicata e va approfondita, dunque, anche dal punto di vista tecnico-giuridico. Per questo ieri, al termine delle audizioni, la commissione ha deciso di dar vita a un comitato ristretto, composto da Renata Bagatin (presidente) e Silvana Cremaschi (Pd), Barbara Zilli (Ln), Roberto Novelli (Fi), Valter Santarossa (Ar), Luca Ciriani (Fdi), Stefano Pustetto (Misto), Elena Bianchi e Andrea Ussai (M5S).
Il comitato esaminerà nel dettaglio le memorie presentate dai portatori d’interesse così come il testo Ciriani per cercare di arrivare a una proposta condivisa. «Valuteremo serenamente se il divieto va adottato e nel caso come.
Una cosa è certa: la copertura vaccinale va aumentata. Su questo punto non esistono dubbi» ha ribadito Telesca ricordando che oggi la forbice va da un minimo di copertura del 78% nel caso dei vaccini facoltativi a un massimo del 93% che è comunque inferiore alla soglia di sicurezza fissata a quota 95%. «Lì dobbiamo arrivare. Forse con il divieto, certamente con l’informazione» ha concluso.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto