In Friuli meno posti letto in ospedale e più servizi sul territorio

Al Santa Maria di Udine si passerà da 865 a 839. Al Gervasutta ce ne saranno 29 in più. Cure palliative, assistenza protratta e attività ambulatoriali saranno potenziate 

UDINE. Decongestionare l’ospedale di Udine e potenziare i presidi sanitari sul territorio per portarli più vicino ai pazienti. È per concretizzare questo obiettivo che il commissario straordinario Giuseppe Tonutti ha firmato la proposta del Piano attuativo locale per il 2020 della costituenda Azienda sanitaria universitaria Friuli centrale, nata con la contestuale soppressione delle tre aziende già operanti sul territorio provinciale (Asuiud, Aas3 e Aas2).



«Il Pal dovrà essere recepito dal nuovo direttore generale prima di essere adottato, entro il 10 gennaio – premette Tonutti – ma nel documento abbiamo cercato di riportare i cittadini nelle strutture vicino alle quali abitano attraverso il potenziamento degli ospedali di rete per decongestionare il Santa Maria della Misericordia di Udine sul quale si riversano troppi utenti».



Sono programmate azioni di implementazione dell’offerta di posti letto di hospice/cure palliative e delle degenze intermedie (Residenza sanitaria assistenziale e Speciale unità di assistenza protratta). Saranno consolidate le attività sulla salute mentale, l’odontoiatria pubblica e la sanità penitenziaria.

Largo all’innovazione terapeutica con l’introduzione di nuove terapie geniche antitumorali Car-T (l’acronimo sta per Chimeric Antigen Receptor T-cell), mentre, nella sede distrettuale di Cividale, anche in collaborazione con la scuola di specializzazione in Geriatria di Udine, saranno avviate iniziative sperimentali per l’assistenza ai pazienti geriatrici e alle persone affette da patologie croniche per sviluppare specifiche strutture ambulatoriali, percorsi di cura domiciliari e strutture di assistenza intermedia innovative.

È previsto un potenziamento del sistema dell’offerta relativamente all’attività specialistica ambulatoriale nelle sedi territoriali attraverso l’incremento delle ore degli specialisti nei presidi di Palmanova, Gemona e Cividale. Sarà avviata una revisione dell’attività chirurgica con la conversione delle attività di day surgery in specialistica negli stessi presidi.

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I posti letto all’ospedale di Udine sono destinati a diminuire: a fronte degli attuali 865 ordinari e 115 in day hospital, al 31 dicembre 2020 si scenderà rispettivamente a 839 e 108. Per rendere più efficiente la gestione delle degenze saranno attivate sedute operatorie sulle 12 ore e 7 giorni su 7 potenziando l’emodinamica, la radiochirurgia e il miglioramento dei livelli di accessibilità alla diagnostica.

Numerose le innovazioni che riguarderanno il polo di Gemona, dove è prevista l’attivazione di 32 posti letto dell’Imfr Gervasutta, 16 di Cardiologia riabilitativa e 16 di Neuro-riabilitazione, cui si aggiungeranno 6 di hospice e 8 di Speciali unità di assistenza protratta.

Per l’Rsa saranno garantiti i 50 posti, mentre è previsto il potenziamento della chirurgia ambulatoriale complessa (oculistica, ortopedia, chirurgia generale, urologia, orl e odontostomatologia). La direzione sociosanitaria sarà collocata a Gemona, dove sarà mantenuto il Punto di primo intervento.

A Palmanova si punterà sulla chirurgia ortopedica protesica e artrtoscopica con l’attivazione di un dipartimento e sull’oculistica. Sarà potenziata la day surgery multidisciplinare, mentre le altre attività già esistenti verranno mantenute.

A Cividale il Presidio ospedaliero per la salute diventerà Soc Igiene e organizzazione dei servizi di base, fermo restando il Punto di primo intervento attivo sulle 24 ore. L’attività ambulatoriale sarà ampliata, anche nel settore chirurgico.

Quanto ai posti letto, ce ne saranno 19 in più per l’Rsa, attraverso la riconversione dalla Medicina interna, 8 per le Speciali unità di assistenza protratta e 1 per cure palliative. —


 

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