In fuga dal caldo sui fiumi, spiaggia-oasi e arte sulle rive del Meduna

CORDENONS. É un’oasi nell’oasi naturale del torrente Meduna, in comune di Cordenons. Uno dei tanti angoli non ancora frequentati dai “villeggianti” della domenica, che da alcuni giorni sta diventando una sorta di laboratorio artistico di un gruppetto di giovani amici trentenni di Cordenons. Lo stanno infatti trasformando in una sorta di spiaggia personale, utilizzando i materiali che lo stesso torrente e la sua vegetazione offrono loro.
I ragazzi non hanno voluto svelare dove si trova, proprio per preservarlo dall’assalto dei villeggianti. Quanto al risultato è già interessante, ma i “lavori” non sono affatto finiti.
Succede così che, mentre giovedì, in consiglio comunale, verrà discussa la proposta del gruppo di Forza Italia di individuare proprio sul Meduna (probabilmente in località Sparesera), un’area a destinazione balneare gratuita da attrezzare a beneficio dei villeggianti, in un altro punto indefinito del Meduna c'è chi invece difende la sua filosofia di un fiume che tale deve rimanere: silenzioso, incontaminato, dove l'uomo prende in prestito e rispetta ciò che in esso trova.
Gli artisti. Gli autori di questo progetto artistico-amatoriale sono Mauro Manisco, Massimo Bidinost, Fabrizio Sala e Gabriele Venerus: chiamarli artisti è pretenzioso, ma ciò che stanno realizzando, tra un bagno e l'altro al fiume, ha comunque del creativo.
Dighe naturali (la più grande realizzata con un tronco d'albero e sassi), una scalinata che conduce all'acqua e, sempre con il legno, una sorta di stendi biancheria di fortuna. A corollario del tutto, numerosi totem realizzati con la tecnica dello “stone balancing”, ovvero dei sassi in equilibrio, che, nata come forma di meditazione zen, oggi è considerata una forma di “arte della terra” (Land Art).
Sovrapposti senza alcun ausilio, i sassi stanno in piedi grazie alla gravità. A realizzare i totem nel Meduna sono stati Sala, Bidinost e Manisco, mentre Bidinost ha costruito sponde, archi, scalini e dighe.
L'idea. «Con l’arrivo della bella stagione – spiega Fabrizio Sala – siamo andati alla ricerca, come facciamo ogni anno, di un angolo di Meduna tranquillo e che pochi conoscessero perché lontano da quelli solitamente frequentati dai villeggianti della domenica. Lo abbiamo trovato ed è diventato il nostro luogo di ritrovo ogni volta che vogliamo prendere il sole, farci un bagno e stare in compagnia». «A ritrovarci qui siamo al massimo una decina di amici – dice –. Ad un certo punto per impiegare il tempo noi cinque abbiamo cominciato ad attrezzarlo, in modo naturale e abbiamo altre idee da realizzare nel corso dell'estate».
Ecologia. In arrivo ci sono anche bidoni per la raccolta rifiuti e cartelli che inviteranno a tenere pulito il luogo. A questi ci stanno lavorando Sala e Venerus. Mentre a pochi chilometri di distanza, alla Sparesera, da alcuni anni il Comune si è visto costretto a far posizionare alla Gea, la ditta che segue la raccolta e smaltimento rifiuti, un bidone dell'indifferenziata per combattere il problema dell'abbandono dei rifiuti post pic nic: qui le regole le detta la comitiva.
Da domenica compariranno in loco anche cartelli che reciteranno, più o meno, così: “Lasciare pulito dopo le grigliate”, “Il Meduna è un bene di tutti, non sporcare” e, per non farsi mancare nemmeno un pizzico di polemica, “Chi sporca è peggio di un politico”.
Zona di balneazione. Spiaggia attrezzata o naturale? L’idea di Forza Italia è di destinare dei fondi a bilancio per la redazione di una variante, che individui un'area del torrente quale zona di balneazione: questa verrebbe poi attrezzata (con area parcheggi, area pic nic, servizi igienici e di raccolta rifiuti) a spese del Comune, gestita da volontari e nel rispetto della natura.
«Personalmente – dice però Sala – credo non sia giusto introdurre costruzioni artificiali e servizi in un ambiente naturale così. Il Meduna non va sfruttato, ma vissuto e rispettato esattamente per com’è«.
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