In Fvg Internet va a rilento così l’azienda fugge in Slovenia

PALMANOVA. Artevideo è un’azienda friulana, sorta nel 1993 a Palmanova, ed è una delle più grosse società fornitrici di servizi di Authoring dvd e bluray, certamente la più importantedel settore cinematografico fuori dall’asse Roma-Milano.
Ora però questo primato rischia di essere ostacolato da una non adeguata infrastrutturazione digitale che costringe la ditta a scegliere: o guardare altrove o cedere fette di mercato. E ieri, proprio per comprendere la situazione, è giunto a Palmanova il deputato Paolo Coppola, presidente del tavolo permanente per l’innovazione e l’agenda digitale.
La collocazione decentrata di Artevideo, che fino a qualche anno fa non creava ai due soci fondatori (Claudio Zorzenon e Giuseppe Tissino) ora sta diventando un ostacolo. L’azienda si vede costretta a spedire on line i propri prodotti dalla Slovenia e a valutare l’investimento di aprire un ufficio oltre confine.
Artevideo si occupa di tutto ciò che riguarda la produzione video, crea ed elabora filmati, effettua la codifica digital cinema package per la proiezione nelle sale cinematografiche, si occupa di progettazione e realizzazione di siti internet, ma il suo settore di massimo sviluppo è quello relativo all’Authoring per dvd e bluray per qualsiasi tipo di realizzazione, dal film al documentario fino al catalogo video.
Ad Artevideo si rivolgono le case cinematografiche, una volta finito di girare film, per la post produzione. Forniscono all’azienda palmarina i contenuti speciali, le sottotitolazioni, ma è negli studi di contrada Villachiara che si suddivide il film in sequenze, si sceglie l’immagine più rappresentativa della sequenza stessa, si mettono i sottotitoli, si creano i menu interattivi, si genera la possibilità di cliccare sui contenuti speciali.
Tra i clienti Cecchi Gori home video, General video, Tucker film, Cec, Mustang video, Cristaldi, Medusa, Rco europe, Movies inspired, Dynamic movies, Delta pictures, Multigram. TRa i prodotti seguiti film quali “Zoran, il mio nipote scemo” o “Class enemy” o, ancora, i rifacimenti in alta definizione de “I Soliti Ignoti”, “Divorzio all’Italiana”, “Nuovo Cinema Paradiso”.
Questo genere di prodotti ha fatto la fortuna dell’azienda fino al 2012, quando sfiorava il milione di euro di fatturato. Poi ha cominciato a diffondersi sempre più il settore dei film on demand e le aziende che li producono chiedono livelli di infrastrutture tecnologiche che a Palmanova sono impossibili.
Artevideo ha così dovuto cedere a terzi una fetta di mercato che poteva essere promettente con conseguente riduzione del fatturato. Ecco quindi la decisione di riconquistare il settore, dotandosi delle infrastrutture necessarie.
«E qui - spiega Tissino - sono sorti i problemi. Per entrare in questo campo sono necessari come minimo 100 Mb/s per l’upload. Abbiamo contattato le principali aziende di telefonia che ci hanno chiesto prezzi esorbitanti: 3 mila euro per portarci la fibra fino all’azienda e 2 mila euro al mese di abbonamento. Abbiamo chiesto in altre località della Regione e il prezzo scende a 7-800 euro al mese».
«Ora stiamo spedendo il materiale che produciamo tramite un nostro collaboratore che lavora a Nova Gorica in Slovenia, ma stiamo pensando di aprire un ufficio là dove i costi per i 100 Mb/s sono di 35 euro al mese ed esiste la possibilità di ottenere anche i mille Mb/s che le aziende cui guardiamo preferirebbero. Stiamo ultimando – prosegue - le certificazioni con iTunes e Netflix (a seguire Google play ed altri providers) per diventare partner tecnologico per il mercato italiano per la codifica dei film per l’on demand, ma siamo frenati proprio dall’assenza di una banda di upload con minimo garantito di 100 Mb/s».
Da qui l’appello a Coppola.
«Sono particolarmente colpito – replica - dalla presenza di un’azienda così all’avanguardia in Fvg. Ed è un vero peccato che, per la scarsa offerta di connettività, sia costretta a rivolgersi in Slovenia. Contatterò i vertici di Telecom, Vodafone e altre società di telecomunicazione per capire come sia possibile un simile divario e perché che non ci siano offerte di servizi per questo tipo di aziende. Il nostro Paese deve essere al fianco di imprenditori di questo livello, ma il ritardo accumulato è ancora eccessivo».
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