In giro con il bus a Udine ai tempi del coronavirus: meno corse e utenti, uno su due viaggia senza mascherina

Una persona, al massimo tre. E una su due ha il viso coperto dalla mascherina, protezione che il presidente della Regione, Massimiliano Fedriga, ha reso obbligatoria per chi si muove con i mezzi pubblici.
In una città semideserta, circolano autobus semivuoti, ma Saf – la società che gestisce il servizio di trasporto pubblico locale a Udine e in provincia – continua a garantire le corse, a beneficio soprattutto di molte persone anziane: chi va a fare la spesa chi in ospedale.
Come? È entrato in vigore l’orario estivo (anche se in alcune fermate manca l’avviso e questo crea confusione, soprattutto fra gli anziani), sono sospese le corse delle due navette che attraversano il centro, stop alla circolazione degli autobus la domenica. Posto che la regola resta sempre la stessa – spostarsi il meno possibile e soltanto per necessità – in città gli autobus ci sono, permettendo a chi non è automunito o non è in possesso della patente di muoversi.
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Cosa è cambiato. Dal 17 marzo – e fino nuova comunicazione – Saf fa sapere che è in vigore l’orario estivo per il servizio urbano di Udine e l’orario non scolastico per il servizio extraurbano. Dopo le 20, invece, il servizio è sospeso e sono sospese anche le navette circolari Udine Centro. Stop a tutti i servizi festivi sia urbani che extraurbani. Attenzione: le indicazioni sono rese pubbliche sul sito web della società, ma non sono così chiare alla fermata, dove in alcuni casi manca il volantino di avviso.
A bordo. È chiaro che le precauzioni, per quanto riguarda le distanze di sicurezza, valgono anche sui mezzi pubblici. Secondo quanto stabilito dall’azienda, che procede quotidianamente alla sanificazione dei mezzi della flotta in servizio, è ammessa la salita a bordo soltanto dalle porte centrali e/o posteriori. Un nastro impedisce a tutti i passeggeri di avvicinarsi all’autista che, protetto da mascherina sin dal momento dell’ingresso sul mezzo, non vende più i biglietti sull’autobus. Saf, quindi, chiede ai clienti di acquistare i ticket nelle biglietterie (6.30-14.30, 16.30-18.30, chiusura sabato pomeriggio e festivi), nelle rivendite autorizzate o grazie le emettitrici automatiche.
L’obbligo delle mascherine. Tra i pochi cittadini presenti sugli autobus, ieri mattina, c’è stato chi non ha rispettato l’ulteriore stretta annunciata martedì. Ossia quanto stabilito dalla nuova ordinanza anti-contagio, che prevede la mascherina (o protezione per naso e bocca con altri mezzi) obbligatoria per chi utilizza per spostarsi i mezzi di trasporto pubblico, treni, autobus taxi e servizi marittimi. I trasgressori, che si sia trattato di distrazione o noncuranza delle regole, dovranno quindi tenerne conto.
Gli abbonamenti. Saf fa sapere che al momento non sono stati adottati da parte delle competenti autorità nazionali e regionali provvedimenti che riguardano il rimborso o la proroga degli abbonamenti non utilizzati o utilizzati solo in parte. «La clientela è ad ogni modo invitata a conservare gli abbonamenti che non si sono potuti utilizzare in attesa di indicazioni in merito – specificano dall’azienda –. Gli abbonamenti di marzo non devono ritenersi prorogati per il mese di aprile. Inoltre, sulla gratuità auspicata, «Saf non può, per nessuna ragione, disporre la gratuità del trasporto perché l’obbligatorietà del titolo di viaggio è sancita dalla legge, pertanto solo un provvedimento ad hoc può eventualmente sospendere la norma in vigore».
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