In montagna anche lupi, linci e sciacalli

Secondo gli ambientalisti, significa che la montagna pordenonese gode di “buona salute”

TRAMONTI DI SOTTO. Orsi, ma anche lupi, linci, lontre e persino uno sciacallo.

La montagna friulana e in particolare quella dell’Alto pordenonese godono di ottima salute. Lo testimoniano i continui avvistamenti di specie animali sino a qualche decennio fa estinte da queste aree.

Solo poche settimane fa ha fatto scalpore l’individuazione di un orso all’interno del parcheggio del centro commerciale Ikea di Villesse, in piena pianura: non si tratta dello stesso esemplare che l’altra notte ha fatto capolino a Inglagna bensì di Madi, un giovane che, sconfinato dalla Slovenia, vi stava facendo rientro alla ricerca di una femmina.

In effetti anche i due plantigradi che dal 2013 si stanno facendo notare tra Claut e la Val Tramontina sono di sesso maschile. Manca quindi ancora un elemento indispensabile perché la presenza in loco si trasformi in qualcosa di stanziale.

A Clauzetto è invece di scena un altro grande abitatore dei boschi di un tempo: in questo caso è il lupo ad esser stato “pizzicato” durante una scorribanda notturna. Il lupo, che è poi emigrato in direzione di Tramonti, sarebbe un pioniere pronto a richiamare in zona altri esemplari.

Il maschio è stato visto in Val Cosa nel 2014. È la prima volta da più di un secolo che la Destra Tagliamento registra un ospite di questa specie sul proprio territorio. Poi c’è la lince, più volte accertata in Carnia e con qualche sconfinamento nel Pordenonese.

Per il momento è invece un caso più unico che raro l'avvistamento di uno sciacallo, così come è ancora presto per capire se la lontra riuscirà davvero a ricolonizzare i torrenti alpini del Friuli.

Infine l’orso che ormai fa tappa fissa dalle nostre parti se si pensa che è dal 2008 che non manca mai di far segnalare un proprio passaggio.

L’8 agosto del 2012 le orme lasciate nel fango del Canal Grande del Meduna, a Tramonti, hanno confermato la sua predilezione per quei luoghi (del resto Inglagna si trova proprio lungo la direttrice del torrente che porta al lago di Cà Zul). Nel maggio del 2013 nuovo episodio a Claut, con l’abbattimento di alcune arnie.

A ottobre dell’anno scorso a fare le spese della fame “pre letargo” di Leo sono stati alcuni asini che pascolavano tra Claut e Cimolais. La situazione dimostra che il programma di tutela avviato quasi venti anni fa dal Parco naturale delle Dolomiti friulane funziona alla perfezione.

I continui monitoraggi e il divieto di qualsiasi attività antropica all’interno della fascia protetta e di quelle confinarie hanno spinto decine di esemplari a colonizzare siti disabitati da decenni. E in alcuni casi, come avviene per l'orso, si sono constatati spostamenti volontari dal Trentino Alto Adige e dall’est Europa.

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