In piazza a Illegio l’omaggio alla maestra Elisabetta Barei

La cerimonia domani alle 11.30 per ricordare una figura amata dalla comunità A chiederlo è stata una petizione popolare firmata da 200 compaesani 

tolmezzo

Grande festa domani a Illegio per l’intitolazione alle 11.30 della piazzetta di ingresso del paese alla maestra Elisabetta Barei.

Saranno due giovani studentesse in costume carnico a scoprire sia la nuova targa del sito sia il pannello che riepiloga l’esperienza dell’insegnante in paese: un gesto, sottolinea il presidente della Consulta frazionale, Arduino Scarsini, che vuole sottolineare l’importanza del momento e la gratitudine per ciò che fece per Illegio la maestra Barei.

La comunità aveva chiesto lo scorso dicembre al Comune, con tanto di petizione avviata da alcuni paesani e che aveva raccolto circa 200 firme, di intitolare la piazzetta di ingresso a lei, che dedicò la sua vita a insegnare ai bambini di Illegio (all’epoca numerosissimi) e dimostrò grande amore per il paese.

Alla cerimonia di domani sono stati invitati tutto il Consiglio comunale, la popolazione, gli otto nipoti ancora in vita. Ci sarà Marisa De Pauli, autrice di “Maestri coraggiosi” (libro che ripercorre la storia, affatto facile, dei maestri comunali in Carnia tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento), che si è rivelata fondamentale per una puntuale ricostruzione della biografia della Barei, e Barbara Cinausero Höfer che ha tradotto in tedesco il testo per il pannello bilingue. La cerimonia è organizzata dal Comune, targa e pannello sono stati realizzati dalla Consulta di Illegio. In essi si ricorda che la benemerita maestra Elisabetta Barei fu insignita con medaglia d’oro per i suoi 48 anni di insegnamento ininterrotto (1873-1921)a Illegio.

Nacque nel 1856 a Udine dove i genitori erano giunti dalla Sicilia. All’epoca il Friuli era provincia austriaca. Terminati gli studi magistrali, a soli 17 anni Elisabetta fu accompagnata dal padre a Tolmezzo dove ebbe il primo incarico dal Comune. Nel 1874 arrivò poi alla scuola di Illegio. Il sindaco Campeis fece accompagnare in calesse la maestra in paese, dove fu accolta festosamente dal capofrazione, dagli abitanti e dai bimbi. Alloggiò nella casa di monsignor Giuseppe Scarsini, allora parroco della chiesa della Madonna delle Grazie di Udine. I suoi alunni raggiungevano anche il centinaio di unità. Le lezioni avvenivano a turno, mattina e pomeriggio. Nel 1879 la docente sposò l’illegiano Basilio Scarsini da cui ebbe dieci figli (Giovanni Battista, Enrica, Dante, Guido, Mario, Gino, Ugo, Gevoldo, Rina e Romilda). Condusse una vita esemplare, divisa tra scuola e famiglia. Quando le fu conferita la medaglia d’oro dal sindaco Spinotti come attestato di benemerenza, alla cerimonia intervennero tutti i paesani. Morì a 85 anni. Oggi il suo nome è ancora un nitido ricordo in paese (anche una località ancor’oggi è chiamata “da Maestre” ) per la tenacia e grande dedizione che lei rivolse al paese e ai bambini. —



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