In quindici contestano il voto di aprile
UDINE. Le elezioni regionali finiscono sub iudice. Ieri mattina quattordici candidati non eletti della coalizione di centrodestra hanno infatti depositato al Tar di Trieste il ricorso contro la vittoria di Debora Serracchiani. Ad essi si è aggiunto anche il segretario regionale dell’Udc Leonardo Zappalà. L’obiettivo principale è quello di garantire il principio della salvaguardia del voto essendo emerso, in diverse circostanze, un dubbio interpretativo sulla volontà realmente espressa dai cittadini del Fvg recatisi alle urne.
I firmatari, rappresentanti di tutti le liste a sostegno del candidato governatore Renzo Tondo (ad eccezione dei Pensionati) hanno dunque fatto proprio il risultato dell’intenso lavoro svolto dai partiti (in particolar modo Pdl e Lega) e dai rappresentanti di lista che negli ultimi venti giorni hanno visionato i verbali delle 1.374 sezioni.
Tutte le incongruenze emerse sono state sottoposte a un collegio di esperti che ha ritenuto fondate le ragioni per effettuare un ricorso. Così si è deciso di andare fino in fondo. Nel Pdl lo hanno deciso Roberto Marin, primo dei non eletti nella circoscrizione di Gorizia con 817 preferenze, Luigi Cacitti il più votato (1.445 preferenze) nella circoscrizione di Tolmezzo, Everest Bertoli e Claudio Giacomelli, entrami a quota 961 preferenze, i primi non eletti nella circoscrizione di Trieste, Micaela Sette, prima dei non eletti a Udine (1.482 voti), e il primo dei non eletti a Pordenone Markus Maurmair (1.605 voti).
Cinque i candidati firmatari della Lega Nord, uno in rappresentanza di ogni circoscrizione. Franco Zotti, il più votato a Gorizia (514 preferenze), il primo dei non eletti a Tolmezzo Barbara Zilli (428 voti), Federica Seganti, la più votata a Trieste (797 preferenze), il secondo dei non eletti a Udine Mario Pittoni (903 voti, dopo Stefano Teghil) e la prima dei non eletti a Pordenone Vannia Gava (878 voti).
Ha firmato il ricorso anche Michela Gasparutti in un primo momento entrata in consiglio tra le file di Autonomia Responsabile e poi “esclusa” per sei voti a favore di Giuseppe Sibau dopo un riconteggio delle schede. Così come Anna Maria Cisint la più votata della lista Tondo nella circoscrizione di Gorizia (834 preferenze). Infine per la Destra ha firmato Marzio Giau il più votato nella circoscrizione di Udine con 566 preferenze.
Ieri il ricorso è stato depositato presentando le copie di 918 verbali delle rispettive sezioni, disposti in 20 scatoloni diversi. La prima udienza si terrà dopo la prima metà del mese di giugno. Una data possibile potrebbe essere mercoledì 19. Una strada, questa, perseguita con convinzione dal centrodestra.
Perchè le ragioni erano fondate e supportate da motivazioni valide. Insomma, per i partiti e per i singoli firmatari essa è stata un dovere. Quello di tutelare il diritto costituzionalmente garantito della salvaguardia del voto degli elettori del Friuli Venezia Giulia.
Il ricorso non è stato presentato con lo scopo di sovvertire il risultato elettorale, come ha ribadito il capogruppo del Pdl in Consiglio regionale Alessandro Colautti, «ma a fronte di appena 1900 voti di scarto, di 12 mila schede considerate nulle e della quasi totalità delle schede contestate che nell’immediata richiesta di riconteggio sono state attribuite quasi al 100% al candidato presidente Renzo Tondo». Senza contare le altre numerose incongruenze emerse durante l’esame dei verbali delle sezioni. Insomma per il centrodestra c’è bisogno di fare chiarezza.
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