In Regione e su Facebook l’appello per il rifugio

TARVISIO. Aumentano le proteste per la chiusura del rifugio Zacchi sulle Alpi Giulie di Tarvisio, annunciata dal gestore Stefano Vuerich. Il rifugio Zacchi, costruito nel 1947 e restaurato nel 2008, chiude per un aumento sproporzionato del canone d’affitto: da 3 a 32 mila 990 euro annui richiesto dal prossimo anno dalla Regione, proprietaria dell’immobile.
Una cifra improponibile per la gestione di un rifugio alpino, neppure si trattasse d’un albergo in centro. Così Vuerich, che lo gestiva dal 2008 per conto del Cai locale, che lo aveva in concessione dalla Regione, ha deciso di non concorrere al nuovo bando. Una soluzione che rischia di non far aprire il rifugio per la prossima stagione 2012, anche perché un ipotetico interessamento, di cui si vociferava fra gli addetti ai lavori, di una cooperativa friulana per la futura gestione, pare sfumato.
Sul tema sono intervenuti in molti, dai consiglieri della montagna del Pd, Enzo Marsilio e Sandro Della Mea che hanno presentato interrogazioni in merito alla Regione, evidenziando come per la gestione di un rifugio alpino non si possa fissare la base d’asta per la gestione contando solamente sul mero calcolo economico, ma che sono altri i parametri sui quali basarsi.
Oltre ai politici si è pure dato il via a una raccolta di firme per evitare che Vuerich getti definitivamente la spugna un folto gruppo di cittadini ha organizzato una raccolta di firme che ieri è stata inoltrata ai consiglieri regionali, al Cai e al sindaco di Tarvisio. Nella missiva si richiede un incontro urgente da tenersi nella sala consiliare del municipio per verificare la possibilità di modificare la delibera 417 dell’11 marzo scorso in modo di evitare che con la riassegnazione della struttura del rifugio ad altro soggetto, che non sia quella dello «storico gestore facente capo al Cai sez. Monte Lussari di Tarvisio possa subire una improvvisa e immotivata interruzione». Si ricorda pure che “diverse soluzioni potrebbero non garantire le stesse capacità, esperienza e competenza già presenti in valle».
L’iniziativa ha visto mobilitarsi pure il popolo del web. Espressioni di solidarietà sono arrivate da tutto il Tarvisiano a Stefano Vuerich, che ha visto pure un incontro fra l’oramai ex gestore e il gruppo spontaneo Tarvisio “Cortina da un pezzo” che su Facebook ha aperto un gruppo al quale oggi aderiscono oltre 2000 persone i quali vengono invitati a cliccare sul “Mi piace”, «non tanto per pubblicare il proprio nominativo, ma per la semplice conta numerica dei consensi sulla lettera inviata alle istituzioni, anche per evitare inutili strumentalizzazione politiche».
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