In Val Tramontina torna l'orso Leo e sbrana due pecore

Inglagna: l’animale ha aggredito il gregge l'altra mattina. Martedì notte aveva distrutto quattro arnie

TRAMONTI DI SOTTO. L’orso Leo è tornato. E pare trovarsi bene a Inglagna, tanto da aver deciso di restare: dopo le arnie distrutte lunedì notte nel centro della borgata della Val Tramontina, venerdì mattina il plantigrado ha lasciato altre tracce della sua presenza.

Leo è infatti entrato in un recinto con sei pecore e ne ha uccise due. Un agnello è rimasto ferito durante il raid ma non è in pericolo in vita e è stato ritrovato e medicato dal proprietario.

La scoperta dell’incursione notturna è avvenuta venerdì, quando il titolare dell’area ha rinvenuto la carcassa del primo animale all’esterno del sito. All’interno ha invece trovato il secondo ovino, che è stato abbattuto, ma non sbranato: probabilmente Leo è stato disturbato da qualcosa e ha lasciato a metà lo “spuntino”.

A nulla è valso il filo elettrico posto a difesa del gregge.

L’esemplare, un maschio adulto di circa tre anni e già noto nel territorio compreso tra la Valcellina e la Carnia, ha bellamente sradicato la recinzione, evitando la piccola scossa che avrebbe dovuto tenerlo lontano.

Solo tre giorni prima aveva fatto le spese della sua predilezione per Inglagna un apicoltore della piccola frazione montana: quattro arnie demolite, in una delle quali fa bella mostra di sé una inequivocabile zampata.

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Nel corso della prima apparizione, il plantigrado ha preso di mira un campo situato sulla riva sinistra di un rio che scende direttamente dal bosco. Nelle vicinanze sorge l’ex scuola della frazione e poco più avanti il centro urbano.

La notte scorsa Leo è invece ricomparso dal greto del ruscello, ma si è spinto sulla riva opposta. La guardia forestale sta monitorando il percorso seguito dal capo, privo di radio collare e giunto qualche anno fa dal comprensorio dell’Adamello-Brenta.

Con Leo dovrebbe esserci anche un secondo maschio, ma per il momento non si hanno ancora notizie della sua effettiva presenza nell’Alto pordenonese.

Gli orsi sono infatti una specie che cammina moltissimo, percorrendo anche una cinquantina di chilometri a notte. In pochi giorni un esemplare adulto può partire dalla ex Jugoslavia e sconfinare in Trentino Alto Adige.

Solo l’altroieri un escursionista della provincia di Belluno si è imbattuto faccia a faccia con un orso femmina e ha rischiato la vita. Per questo la Forestale e gli etologi dispensano da settimane consigli basilari e quasi banali per scongiurare che qualcuno incontri Leo e capiti una tragedia.

Secondo gli esperti, in caso di un “avvistamento ravvicinato” bisogna evitare di irritare l’animale e di guardarlo negli occhi, lasciando che l’esemplare, schivo per natura, lasci autonomamente la zona.

Da evitare senza ombra di dubbio tentativi di ammansire o toccare l’orso o i suoi piccoli, magari per scattarsi un emozionante selfie come avvenuto l’anno scorso in Trentino.

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